Il ruolo dell’elettrocardiogramma e della risonanza magnetica per la distinzione precoce tra pericardite e miocardite è al centro di uno studio dell’Unità operativa complessa di Diagnostica per immagini dell’ospedale Perrino di Brindisi, condotto in collaborazione con l’Allegheny General Hospital – University of Pennsylvania di Pittsburgh e pubblicato su “Heart and Lung”.
“La distinzione tra le due patologie – spiega Eluisa Muscogiuri, direttore dell’Unità operativa di Diagnostica per immagini dell’ospedale brindisino – è un aspetto molto importante in quanto le implicazioni terapeutiche sono diverse, soprattutto nell’era del Covid 19 e del vaccino, condizioni entrambe associate a pericarditi e miocarditi“.
Tra le attività scientifiche dell’Unità di Diagnostica per immagini anche uno studio che mette in risalto il potere diagnostico della risonanza magnetica cardiaca per la corretta definizione di una massa rilevata sulla valvola polmonare, inizialmente interpretata come trombosi alla Tc e successivamente definita come cisti idatidea (da Echinococco).
Con la risonanza, inoltre, sono state identificate ulteriori cisti localizzate all’interno del miocardio: è il primo caso descritto in letteratura di interessamento cardiaco multiplo da cisti idatidea con coinvolgimento diretto della valvola polmonare.
“ll lavoro – aggiunge Muscogiuri – è stato realizzato in collaborazione con il reparto di Cardiologia del Perrino, così come quello su miocardite e pericardite, ed è in corso di pubblicazione sul Journal of Heart Valve Disease. Sarà presentato in webinar dal collega Francesco Mangini al congresso internazionale della Scmr, Society for Cardiovascular Magnetic Resonance, che si terrà in Florida dal 2 al 5 febbraio“.