Le è stato impiantato, nell’Unità di Ortopedia e Traumatologia, un chiodo endomidollare, una tecnica chirurgica indicata per il trattamento delle fratture laterali del collo del femore
«Mia mamma viveva da sola, stava bene. E spesso le facevamo visita. Non ha mai avuto un ricovero, mai un intervento o un problema di salute rilevante. Poi un giorno, mentre si alzava dal letto, è caduta». A raccontarci dell’infortunio della signora Anna Maria, 100 anni e 6 mesi, è stata sua figlia Antonia, che da Cagnano Varano era arrivata in Casa Sollievo per le dimissioni della mamma.
Ha raccontato che dopo le radiografie e i primi accertamenti, il responso dei medici fu: frattura del collo femorale. Bisognava operare. «Non è stato facile convincere una donna di 100 anni che è sempre stata autonoma ed attiva – ha spiegato la signora Antonia –. All’inizio è andata su tutte le furie, poi ha pian piano cambiato idea. E così siamo riusciti a calendarizzare subito l’intervento».
«La frattura del collo del femore è un momento molto delicato della vita di un anziano, perché rompe un equilibrio fragile – ha spiegato Domenico Cornacchia, chirurgo dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza che ha eseguito l’intervento, con l’assistenza dell’anestesista Maria Michela Morena e di tutto il personale di sala operatoria – . Ma in casi come questo, l’intervento chirurgico, se eseguito nell’arco delle 24-48 ore, e con un minimo stress chirurgico, ha buone probabilità di riportare il paziente alle condizioni preesistenti».
Nel caso è stato utilizzato un cosiddetto “chiodo endomidollare”, una tecnica chirurgica indicata per il trattamento delle fratture laterali del collo del femore. Per impiantarlo si utilizzano tre piccole incisioni di circa 2 cm ciascuna, con tempi chirurgici in media di circa 30 minuti. In altre varianti di frattura del collo femorale, invece, si impianta una protesi e in quel caso si asporta la testa femorale.
La sig.ra Anna Maria, che si è sempre occupata della famiglia e ha lavorato anche nei campi, ha 6 figli e 9 nipoti. È stata dimessa in buone condizioni dopo alcuni giorni di ricovero in Ospedale, per continuare la riabilitazione in una struttura residenziale del Gargano.