Un test capillare gratuito al dito permette di rintracciare la malattia e intervenire in tempi brevi
Prevenzione, diagnosi precoce e farmaci innovativi per curare l’epatite C, non più solo in ospedale, ma nell’ambulatorio più vicino con specialisti dedicati. Questa la nuova sfida della medicina territoriale della ASL di Bari che ha trovato nel distretto socio sanitario di Conversano un centro di riferimento per trattare le patologie del fegato, in particolare l’epatite C, sfruttando la forza di un esame predittivo che, attraverso un semplice test capillare al dito, permette di individuare gli anticorpi anti-HCV, e di intercettare quindi in tempi rapidi la malattia.
I dettagli del progetto di screening – Control alt Canc ideato dalla società Improve s.r.l. con il contributo di Gilead – sono stati forniti nel corso di una presentazione avvenuta oggi nella sala convegni del PTA “F. Jaia” di Conversano, con il direttore del distretto 12, Antonio Milano, Maria Concetta L’Abbate, dirigente medico responsabile della Unità operativa semplice di assistenza specialistica e il dottor Ernesto Agostinacchio specialista ambulatoriale di Medicina Interna.
Il programma di prevenzione secondaria – che parte da un piccolo prelievo di sangue al dito – sarà esteso a tutta l’utenza che afferisce al distretto di Conversano, l’unico in Puglia ad avere un ambulatorio di epatologia itinerante tra i comuni di Polignano e Monopoli con possibilità prescrittiva dei nuovi DAAs (farmaci antivirali ad azione diretta) per l’epatite C. Il progetto, prevede la realizzazione, in un arco temporale di quattro mesi, di giornate esclusivamente dedicate al counselling e allo screening dell’epatite C.
“La nostra ASL ha deciso di contribuire a questo percorso virtuoso di prevenzione secondaria, nei confronti dell’Epatite C sviluppando sul territorio un servizio assistenziale dedicato, accessibile ai pazienti secondo criteri di equità, innovativo e sostenibile dal punto di vista finanziario – ha spiegato il direttore del distretto 12 Antonio Milano – fondamentale sarà il coinvolgimento dei medici di Assistenza Primaria che operano nel territorio, che contribuiranno a sensibilizzare i loro pazienti sull’importanza della prevenzione dell’Epatite C e sulla sua diagnosi precoce, per prevenirne le possibili complicanze, instaurando nei casi accertati le terapie idonee”.
L’eliminazione delle epatiti virali è una sfida globale, una strategia ambiziosa dell’OMS che ha individuato il 2030 come l’anno in cui le morti e il numero di casi di infezione per queste malattie dovranno ridursi sensibilmente. A questo punta il percorso già avviato dall’ambulatorio di Medicina interna di Conversano diretto dal dottor Ernesto Agostinacchio, per il quale, l’esperienza della pandemia Covid “ha allontanato persone dagli ospedali, ma ha avuto un ruolo fondamentale per snellire le strutture ospedaliere e trasferire le terapie sul territorio” – ha detto – “andremo ad intercettare pazienti selezionati in base a fattori di rischio quali età, trasfusioni, stili di vita e nuove modalità di trasmissione come abuso di sostanze stupefacenti e tatuaggi. Sarà possibile eseguire gratuitamente il test – ha proseguito il dottor Agostinacchio – sia nello studio del proprio medico di Medicina generale che nei tre ambulatori di Conversano, Polignano e Monopoli”.
Incoraggianti sono le attuali percentuali di guarigione dal virus del fegato che si attestano al 95 per cento. “Il test capillare ci permette di intercettare subito la patologia e raggiungere in tempi più rapidi l’obiettivo della eradicazione della stessa con la somministrazione di terapie innovative e risolutive – ha aggiunto il dottor Agostinacchio – finora sono stati già trattati 50 pazienti con una percentuale di guarigione del 98 per centro, e altri 60 sono stati arruolati per cominciare il trattamento”.