Più uomini che donne, mediamente giovani (solo un terzo ha più di 60 anni) e costretti a un’attesa che può superare i due anni. È la fotografia dei pazienti che aspettano un organo, scattata dal Centro nazionale trapianti in occasione della 24ma Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti di domenica 11 aprile 2021.
Sono esattamente 8.291 i pazienti iscritti nelle liste d’attesa del Sistema informativo trapianti. Il 72,5% (6.132) aspetta un rene, il 12,7% (1.076) un fegato, il 7,9% (670) un nuovo cuore. Inferiori i numeri di chi ha bisogno di un trapianto di polmone (3,8%, 320 pazienti) e pancreas (3%, 252 pazienti), mentre sono in 5 ad aspettare un intestino. 164 pazienti aspettano un trapianto multiorgano e sono contemporaneamente iscritti in più liste. Il 15,5% dei pazienti in attesa (1.287 persone) ha già ricevuto in passato un organo ed è in attesa di un ri-trapianto: nella quasi totalità dei casi (97,5%) si tratta di rene, ma ci sono anche 5 pazienti che hanno bisogno di un secondo trapianto di cuore e 13 di un altro fegato.
“I pazienti in lista d’attesa sono ancora troppi – spiega il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo – e l’unico modo per dare il prima possibile una speranza di guarigione a queste persone è incrementare il numero delle donazioni di organi. Purtroppo la percentuale di chi si oppone al prelievo supera ancora il 30%, e diventa sempre più urgente diffondere una corretta informazione per superare le paure e le false credenze ancora presenti nell’opinione pubblica. È proprio questo l’obiettivo della nuova campagna ‘Donare è una scelta naturale’ che Ministero della Salute e Cnt stanno lanciando in questi giorni”.
IN MAGGIORANZA UOMINI E UNDER 60
Gli uomini in attesa di un organo sono quasi il doppio delle donne: 64% contro 36%, una prevalenza che diventa più marcata nel caso della lista del cuore, nella quale i maschi sono l’80%. L’unico organo per il quale la lista d’attesa vede una lievissima maggioranza femminile (52%) è il polmone. Oltre la metà dei pazienti (52%) ha un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, un terzo (33%) ha più di 60 anni, il 15% ha meno di 40 anni. I pazienti pediatrici sono 202: il più giovane iscritto in lista ha solo 7 mesi e aspetta un cuore. Ma il trapianto è un’opportunità anche per tanti anziani: l’anno scorso a Milano un 81enne ha potuto ricevere un rene nuovo.
L’ATTESA MEDIA NEL 2020: 5 MESI PER UN FEGATO, OLTRE 2 ANNI PER UN RENE
I pazienti che hanno ricevuto un trapianto nel 2020 hanno atteso in media meno di 5 mesi per un fegato, 11 mesi per il pancreas, 1 anno e 1 mese per cuore e polmoni, 2 anni e 1 mese per un rene. Ma i tempi medi di permanenza in lista di chi sta ancora aspettando sono più lunghi (3 anni e 4 mesi per il rene), perché ci sono molti pazienti di difficile trapiantabilità.
È IL MOLISE LA REGIONE CON L’INCIDENZA PIU’ ALTA. SEGUE LA PUGLIA.
In termini assoluti, è la Lombardia la regione con più residenti iscritti in lista (1.272), ma in realtà è il Molise la regione con la più alta incidenza di persone in attesa di trapianto in rapporto al numero dei residenti, con un indice di 23,6 pazienti ogni 100mila abitanti, quasi il doppio della media nazionale che vede 13,7 pazienti in lista ogni 100mila abitanti. Seguono la Puglia (17,8/100mila), la Liguria (17,2), il Lazio (15,8) e la Sicilia (15,7). Le regioni con una minore prevalenza di pazienti in lista sono il Trentino Alto Adige (6,8 persone in lista ogni 100mila abitanti), la Sardegna (9,8), Veneto e Friuli Venezia Giulia (11,3).
Nelle liste d’attesa italiane sono inclusi anche 38 pazienti residenti all’estero, provenienti da paesi dell’Unione europea o con i quali l’Italia ha accordi bilaterali che includono lo scambio di organi. La maggioranza arriva dalla penisola balcanica: 10 sono cittadini serbi, 7 bosniaci e 6 croati.
LE PATOLOGIE PIU’ DIFFUSE
Sono la policistosi renale e la glomerulonefrite cronica le patologie che conducono più frequentemente al trapianto: insieme costituiscono la diagnosi di quasi un terzo delle persone che hanno bisogno di un rene. Per quanto riguarda il fegato, invece, l’indicazione al trapianto arriva in maggioranza per l’epatocarcinoma associato a cirrosi, mentre tra chi aspetta un cuore prevalgono le cardiomiopatie dilatative su base ischemica o idiopatica. Infine, la fibrosi cistica e la fibrosi polmonare idiopatica sono le due patologie più diffuse tra i pazienti in lista per un polmone mentre circa la metà di chi attende un pancreas è affetto da diabete mellito di tipo I.
LA PUGLIA NON E’ GENEROSA!
Secche le bocciature per la Puglia sia in ambito regionale e sia negli ambiti provinciali e comunali arrivano dalle classifiche riguardanti l’Indice del Dono 2020 stilate dal Centro Nazionale Trapianto dell’Istituto Superiore di Sanità che tiene conto della dichiarazione sulla donazione degli organi in Italia. La Puglia, come regione, si piazza al 16esimo posto con una percentuale pari al 48.73, migliore solo delle % fatte registrare da altre regioni del Sud come Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. In ambito provinciale spiccano il 36esimo posto della Bat e, in negativo, il 107esimo (l’ultimo) di Foggia. Queste le posizioni occupate dalle altre 4 province pugliesi: 60esima Bari, 61esima Brindisi, Taranto 79esima e 83esima Lecce.
Nella classifica delle grandi città italiane meno generose trovano posto la città di Bari, nona, e la città di Foggia, prima.
Anche la prima posizione della classifica dei Comuni medio-grandi meno generosi, è pugliese. Con una percentuale di poco superiore al 27% è andata a Manfredonia.