Da marzo, un nuovo servizio ambulatoriale è stato messo a disposizione dei pazienti che sono guariti dal Covid: l’ambulatorio di Medicina interna dedicato alla Chronic Covid Syndrome. Il team è composto da internisti e reumatologi, oltre a neurologi, otorinolaringoiatri, cardiologi, pneumologi, psichiatri, psicologi e nutrizionisti e valuta i casi in cui, nonostante la guarigione dal Covid sia accertata, sono presenti alcuni sintomi accessori della malattia. L’accesso all’ambulatorio, in day service, avviene su segnalazione del medico di base o del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl di Brindisi.
«Uno studio epidemiologico canadese – dice Pietro Gatti, direttore del reparto di Medicina interna – stima che dall’8 al 12 per cento dei pazienti infettati dal Sars Cov-2 soffrano di sindrome post-virale. Il paziente accusa disturbi da ‘neurocovid’, con stanchezza cronica, brain fog, o annebbiamento cerebrale, alterazioni di odori e sapori e in qualche caso problemi di altro tipo che coinvolgono tiroide, fegato e apparato genitourinario. Di ben definito non c’è molto: sappiamo che la sindrome colpisce spesso persone che sono state paucisintomatiche o asintomatiche e che a volte non hanno sviluppato neanche gli anticorpi ma hanno avuto una specie di risposta allergica al virus».
Gatti aggiunge che «nell’ambulatorio, il paziente con alterazioni di gusto e olfatto viene sottoposto a una valutazione specialistica con indicazioni alla riabilitazione sensoriale per le cellule olfattive che porta anche a un miglioramento nella percezione dei sapori. La presenza di più competenze specialistiche è fondamentale nell’approccio a una sindrome che ha molti lati oscuri ma che va affrontata con tutti gli strumenti a nostra disposizione».
I medici responsabili del servizio sono i reumatologi Gerardo Marino e Paola Chiara Francesca Falappone e l’internista Maria Angela Barletta. «L’ambulatorio dedicato a quei pazienti che soffrono le sequele del Covid – spiegano – è stato attivato nel marzo scorso, a un anno dall’apertura del reparto di Medicina interna Covid. La diagnosi parte da score ricavati da questionari, per passare agli esami di laboratorio e strumentali. Il servizio è rivolto in particolare a chi ha sviluppato un’importante faticabilità dopo la guarigione. Stiamo ricevendo le richieste tramite mail dai medici di medicina generale e dai pazienti stessi che riconoscono nella loro sintomatologia possibili strascichi dovuti alla malattia. Speriamo di poter accogliere tutte le richieste che ci arrivano – proseguono – e di valutare i pazienti per affrontare questo tipo di patologia che è dovuta alle sequele da Covid caratterizzate dalla fatica cronica, le cui basi fisiopatologiche, però, ancora non si conoscono. Importante, per questo, sarà aggiungere conoscenze scientifiche al fine di poter avere strumenti diagnostici più precisi e cure su misura a seconda dei sintomi e delle manifestazioni cliniche».