Sono 11mila le persone colpite da queste patologie in Puglia che necessitano di percorsi di cura multidisciplinari. Il Dg Asl Bari, Sanguedolce: “Abbiamo ridotto così i viaggi fuori regione”
Oltre 700 pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali assistiti in un anno, all’interno di una rete composta da tredici equipe di professionisti, a loro volta coordinate da tre ambulatori specializzati che offrono percorsi di cura multidisciplinari nei principali presidi territoriali e ospedalieri della ASL di Bari. Sono i risultati raggiunti finora dal progetto MICI, nato dall’ intesa fra la direzione generale della ASL e l’associazione M.I.Cro. Italia OdV per la presa in carico dei pazienti affetti da malattie croniche intestinali, quali morbo di Chron e rettocolite ulcerosa, attraverso percorsi diagnostici e terapeutici mirati.
“L’effetto più concreto del progetto MICI – commenta il direttore generale della ASL, Antonio Sanguedolce – è la riduzione della mobilità passiva. Questa sinergia con le associazioni che ha messo in rete i nostri professionisti e le nostre strutture è un esempio chiaro di come la sanità pubblica pugliese possa offrire servizi e assistenza di eccellenza creando una realtà che segue, senza mai abbandonare, i pazienti all’interno dei percorsi diagnostici terapeutici di queste malattie croniche debilitanti riducendo i viaggi fuori regione”.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali, stando al registro epidemiologico nazionale, colpiscono circa 350.000 persone in Italia, di cui circa 11.000 in Puglia. Spesso le malattie infiammatorie croniche intestinali possono essere associate o complicate da parte di altre malattie immuno-mediate. Questo comporta la necessità della visione complessiva dei pazienti da parte di un gruppo di lavoro multiprofessionale. Alla luce della complessità di queste patologie e della necessità di una continuità assistenziale in ambito ospedaliero a luglio del 2020 – su spinta di Vincenzo Florio, presidente dell’Associazione M.I.Cro. Italia OdV – è stato attivato un tavolo tecnico presso la direzione generale della ASL di Bari costituito dalle direzioni sanitarie degli ospedali Di Venere, San Paolo e Perinei rappresentati dai responsabili delle gastroenterologie e delle endoscopie digestive.
“Tutto il team multi-disciplinare – commenta il dottor Roberto Spyridon Bringiotti, Coordinatore Progetto MICI ASL Bari – in grande sintonia e collaborazione, offre un percorso ben definito con totale presa in carico del paziente. Grazie al sostegno della associazione M.I.Cro. Italia OdV su diversi settori abbiamo anche ottenuto la donazione di strumentazione di ultima generazione nella diagnostica endoscopica e chirurgica”.
Il passo successivo è stato la costituzione di una èquipe multidisciplinare distribuita sui tre ospedali che prende in carico il paziente nel suo percorso diagnostico terapeutico attraverso dei percorsi preferenziali, nonché di un polo chirurgico altamente specializzato per affrontare i complessi interventi dei pazienti affetti da MICI.
“Le direzioni sanitarie degli Ospedali ASL – spiega Florio – hanno accolto con entusiasmo e hanno messo a disposizione del progetto l’esperienza di diverse figure professionali per la creazione di percorsi multidisciplinari. A distanza di circa 14 mesi l’efficacia del progetto è testimoniata dal numero di pazienti presi in carico, a dimostrazione di una buona sanità che guarda al territorio e alle sue necessità di cura”.
L’Ospedale di Putignano è centro di riferimento aziendale per la complessa chirurgia delle malattie croniche intestinali. “Le MICI – dichiara il dottor Giovanni Festa, direttore UOC Chirurgia Generale e Centro di Riferimento Chirurgia MICI ASL Bari Ospedale Putignano – sono patologie che richiedono una esperienza chirurgica specifica. Il centro da me diretto è il riferimento per la ASL, sia per interventi in elezione che in urgenza. Ogni caso è sottoposto ad un board multidisciplinare di valutazione e a visita nutrizionale preoperatoria. Eseguiamo interventi seguendo le linee guida Internazionali ECCO (European Crohn and Colitis Organization) e con tecnica laparoscopica mininvasiva. Inoltre nel Morbo di Crohn – prosegue – si attuano interventi di “S Kono anastomosi”, tecnica messa a punto in Giappone, che riduce il tasso di recidive a 5 anni, nonché di “Intestinal Sparing”, ossia di risparmio intestinale come la Stricturoplastica, intervento molto complesso, per ridurre l’entità delle resezioni ed evitare la sindrome dell’intestino corto”.
La rete assistenziale si avvale di tre ambulatori: uno all’interno della endoscopia Digestiva Ospedale Perinei, diretta dal dottor Francesco Gatti; l’altro presso la Gastroenterologia Ospedale San Paolo diretta dal dottor Enrico Amati e infine l’ambulatorio della Endoscopia Digestiva e SCRED Ospedale Di Venere guidata dal dottor Alessandro Antonio Azzarone, che hanno preso in carico oltre 700 pazienti e avviati nei percorsi multidisciplinari. Attualmente fanno parte dei percorsi preferenziali: tre gruppi di radiologia ad alta specializzazione (Ospedali Perinei, Di Venere e San Paolo) due gruppi di reumatologia (Ospedale San Paolo e Distretto a Bitonto), due gruppi di infettivologi (Ospedale di Triggiano e Ospedale Perinei), il gruppo di nutrizione Clinica (ospedale San Paolo), due gruppi per corsie preferenziali di Laboratorio analisi (ospedali Di Venere e Perinei), il gruppo di Ginecologia per le pazienti affetti da MICI in stato di gravidanza (UOC Ginecologia Ospedale Di Venere), il gruppo di Coloproctologia (Ospedale di Triggiano) e il gruppo di Chirurgia (Ospedale di Putignano ) centro di riferimento aziendale per la complessa chirurgia delle MICI. A breve si unirà anche il team di oculistica degli ospedali Di Venere e Perinei.