Sono sempre più numerosi i bambini e le bambine che indossano occhiali per la correzione della miopia, difetto della vista che insorge nella grande maggioranza dei casi in età scolare: una tendenza in crescita, tanto che alcuni studi condotti in Europa stimano che nel 2050 oltre il 50% della popolazione mondiale sarà miope.
Il corso di laurea in Ottica e optometria del Dipartimento di Matematica e fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento ha avviato uno studio che punta alla prevenzione della progressione miopica, con il coinvolgimento di un campione di più di duemila alunni dagli 8 ai 14 anni delle scuole primaria e secondaria di primo grado.
Lo studio, coordinato dal professor Luigi Seclì, docente di Optometria a UniSalento, è condotto in collaborazione con l’Albo degli Ottici optometristi (più di 60 i professionisti coinvolti in tutta Italia) e con la professoressa Sara Invitto, docente di Psicologia della visione e scienze cognitive a UniSalento, e vede anche il coinvolgimento degli studenti del corso di laurea.
«La miopia è un difetto visivo che riguarda, a livello globale, miliardi di persone, con conseguenze sanitarie sociali ed economiche rilevanti», sottolinea il professor Luigi Seclì, «Alla miopia elevata sono legate diverse patologie retiniche, a volte molto debilitanti e che possono portare anche alla cecità. Gli ultimi studi rilevano nelle nuove generazioni tassi molto alti: si va da più del 30% in Europa, 40% negli USA a più dell’80% in Cina, Singapore e Corea del sud. Con questo studio intendiamo verificare la validità di alcune azioni per la prevenzione della progressione miopica e stilare un protocollo che abbia un’ampia validità preventiva sulla popolazione».
«Una corretta igiene visiva in età scolare, inoltre, permette la prevenzione di altre comorbilità», conclude la professoressa Sara Invitto, «non solo connesse agli aspetti puramente visivi, ma anche ad aspetti attentivi, cognitivi, motori ed emotivi. Da qui l’importanza di promuovere questo tipo di analisi e informazione sul territorio».
L’indagine epidemiologica, avviata quest’anno e che durerà complessivamente tre anni, mira dunque a conoscere l’incidenza della miopia e dei disturbi binoculari nella popolazione scolastica, proponendosi di verificare l’efficacia di azioni mirate per il rallentamento della miopia. Tre le variabili dell’azione preventiva: l’illuminazione, la postura e il movimento fisico all’aperto. Il progetto di ricerca prevede la distribuzione di questionari ai genitori, analisi visive e controlli periodici che saranno eseguiti nello stesso arco temporale e con la stessa cadenza sia per il campione che si sottopone ai trattamenti di rallentamento sia per il gruppo di controllo.