Si è tenuto a Bari in Fiera del Levante l’incontro ‘La certificazione Family Audit in Puglia: risultati e prospettive’, a conclusione della prima sperimentazione che ha assegnato la certificazione Family audit alle aziende coinvolte. Il Family Audit è uno strumento manageriale che ha l’obiettivo di attivare un cambiamento culturale nell’impresa attraverso azioni innovative di work-life balance, cioè di azioni che permettono di conciliare la vita privata con quella lavorativa. Si tratta di uno standard, di proprietà della Provincia Autonoma di Trento, che innesca un miglioramento continuo in azienda finalizzato a promuovere il benessere organizzativo, a rispondere alle esigenze temporali di lavoratori e lavoratrici senza tuttavia trascurare la produttività aziendale.
L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali dell’assessora regionale al Welfare, a cui sono seguiti gli interventi di Francesca Petrossi, referente Family Audit per il Dipartimento Politiche per la famiglia – Presidenza Consiglio dei Ministri, Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la Coesione Sociale della Provincia autonoma di Trento, e di Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia. Ha moderato Tiziana Corti, referente dell’attività per la Regione Puglia.
La certificazione Family audit appartiene alla Provincia Autonoma di Trento che per prima ha ideato la sperimentazione. Nel 2010 è stata avviata la collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia del Consiglio dei Ministri, che inizialmente prevedeva la diffusione della buona pratica trentina sul territorio italiano perché scientificamente valida. Nel 2016 è stato approvato l’accordo in Conferenza Stato – Regioni che prevedeva per ogni Regione su base volontaria la possibilità di stipulare con il Dipartimento e con la Provincia Autonoma di Trento un accordo finalizzato alla pubblicazione di avvisi rivolti al proprio territorio con risorse della Regione. La Regione Puglia è stata la prima a voler aderire a questo accordo e dal 2017 ha deciso di mettere in atto, anche nel proprio territorio, la sperimentazione Family Audit. Sono complessivamente nove le aziende che hanno aderito: due società per azioni, due cooperative sociali, tre società a responsabilità limitata, una società consortile, un consorzio. In tutto è stata coinvolta una platea di 5100 lavoratori di cui 3200 lavoratrici. Le azioni più diffuse hanno riguardato lo sviluppo delle competenze dei lavoratori, forme innovative di flessibilità oraria, la dotazione tecnologica, servizi di comunicazione interna e attività di networking con il territorio.
“La certificazione Family Audit – ha dichiarato l’assessora regionale al Welfare – si inserisce nelle iniziative promosse dall’Assessorato al Welfare per rendere la Puglia un territorio family friendly. Oltre alla certificazione Family Audit, che intendiamo rilanciare, in questi ultimi due anni ci siamo messi alla prova su nuovi segmenti di attività per contrastare la pandemia da Covid-19 che ha creato effetti devastanti a livello sanitario, sociale e occupazionale accentuando, su tutti, il disagio e l’isolamento sociale. Abbiamo approvato due importanti misure: l’Avviso ‘Promozione del Welfare aziendale e della flessibilità nelle PMI’, con cui si è affidato agli Enti Bilaterali il compito di promuovere tra le imprese la conoscenza delle tematiche legate al welfare aziendale e alla flessibilità organizzativa nell’ottica dell’incontro fra esigenze di produttività, competitività delle imprese e bisogni di conciliazione vita-lavoro; e l’Avviso per la realizzazione di ‘Piani di Innovazione Family friendly nelle PMI’ promosso dall’Assessorato sempre nell’ambito del POR Puglia 2014-2020, grazie al quale sono state finanziate ben 300 imprese per introdurre l’adozione di modelli organizzativi basati sulla flessibilità degli orari e delle modalità di lavoro, modelli più inclusivi per tutti, con chiari vantaggi anche per conto dell’azienda, sia in termini di benessere organizzativo, che di riduzione dei danni da mancata conciliazione. L’Assessorato si è speso molto per sostenere finanziariamente le micro, piccole e medie imprese, consapevole che costituiscono il cuore del tessuto produttivo pugliese e che proprio a esse è necessario offrire maggiori opportunità di sviluppo. La visione delle politiche di conciliazione vita-lavoro e del welfare più in generale come fattore di investimento, che necessita di politiche integrate e trasversali, ha guidato sia la redazione del V Piano regionale delle Politiche Sociali che la costruzione partecipata dell’Agenda di Genere, il documento di programmazione strategica integrato, approvato dalla Giunta regionale il 15 settembre 2021 con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle donne e degli uomini e ridurre il divario di genere, in ogni ambito. Tutta la futura programmazione delle politiche sociali è ispirata dalla volontà di dare continuità e ampliare gli interventi finalizzati a fare della Puglia un territorio sempre più conciliante e family friendly“.