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PNRR sanità, in I e III Commissione le audizioni sulle proposte della Regione Puglia

Amati: “650milioni per completare il lavoro di ricostruzione sugli errori del 2002 dell’assistenza territoriale”

La seduta congiunta delle Commissioni programmazione e sanità, presieduta da Fabiano Amati e Mauro Vizzino, ha visto come unico punto all’ordine dei lavori, lo stato dell’arte delle proposte della Regione Puglia a valere sul PNRR sanità.
Per fare il punto della situazione sono stati convocati in audizione l’assessore alla Sanità Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e le dirigenti delle Sezioni strategie e governo dell’offerta e risorse tecnologiche Caroli e Ladalardo.


In apertura lo stesso presidente Fabiano Amati ha ricordato che le risorse destinate dal Governo alla Puglia a valere del PNRR sono da utilizzare per l’assistenza sanitaria territoriale, quindi per la realizzazione di Case, Ospedali di comunità, grandi macchine, informatizzazione, anti-sismica e formazione. È il momento quindi di fare una valutazione dettagliata per la più razionale ripartizione e costruire il programma degli interventi. 

Nel dettaglio, i fondi saranno distribuiti nella misura di 177 milioni per le Case di comunità; 7 milioni alle Centrali operative territoriali; 2,8 milioni di euro per le risorse di interconnessione aziendale; 3,8 milioni di euro per i device; 79 milioni per gli ospedali di comunità; 114 milioni per la digitalizzazione; 94 milioni per le grandi apparecchiature; per adeguamento sismico e strutturale 50 milioni; 114 milioni per il piano nazionale complementare; 2,3 milioni per i flussi informativi; 3 milioni per i corsi di formazione per un miglioramento dei percorsi di sanità. 

Per l’assessore Palese c’è l’assoluta necessità da parte di tutti i soggetti istituzionali di dare il prezioso contributo per poter offrire servizi equi su tutte le province.  Ha espresso il plauso al metodo di lavoro di coinvolgimento avviato dalle Commissioni programmazione e salute. Ha sottolineato che sarà una grande sfida nell’ambito della realizzazione degli interventi e precisato che sarà fondamentale una revisione delle norme della spesa del personale a livello nazionale, perchè ci sarà il grosso problema di come potranno funzionare tutte le strutture se non c’è la disponibilità di medici, infermieri e specialisti. Ha detto anche che non si ha una precisa valutazione e regolamentazione dei requisiti e degli standard funzionali delle strutture. L’assessore ha preso l’impegno di inviare alle Commissioni la deliberazione che conterrà le decisioni successive al lavoro di analisi e verifica delle ipotesi progettuali inviate dalle Aziende sanitarie, prima che la stessa Giunta approvi il provvedimento

Il direttore del Dipartimento Salute, Montanaro ha informato la Commissione che sono state raccolte le ipotesi che le ASL hanno somministrato e che sono in corso di definizione per essere approvate dopo che sarà eseguita una verifica di coerenza delle stesse con le regole del PNRR in termini di modalità e tempi per l’attuazione. Lo sviluppo delle fasi successive vedrà coinvolte la Sezione strategie e governo dell’offerta e risorse tecnologiche. Ci sono a livello nazionale molte perplessità su tempi e metodi e ci sono criticità di tipo informatico che riguardano le modalità per alimentare il sistema unico messo a disposizione dal Governo. Ci sono un numero di richieste che va oltre il valore economico assegnato alla Puglia. È opportuno quindi, verificare la complianza alle regole e tempi previsti da decreto, per evitare di incorrere il rischio di essere commissariati per non aver rispettato i tempi. Saranno selezionati i progetti salvando le strutture già attive. L’obiettivo principale è quello di distribuire assistenza in modo equo su tutto il territorio regionale.  

Le dirigenti Caroli e Ladalardo hanno specificato che in relazione alla programmazione e assistenza territoriale sono state recepite le indicazioni del PNNR. In particolare, per il numero delle strutture da realizzare si deve tener conto del fabbisogno sulla base della densità di popolazione. È prevista una Casa di comunità ogni 40/50mila abitanti, un ospedale di comunità ogni 50/100 mila e una centrale operativa territoriale ogni 100 mila abitanti. Secondo la disciplina del PNRR, gli ospedali di comunità devono avere almeno 20 posti letto. In riferimento alla component “Ospedale sicuro” e “Grandi macchine” è stata ultimata la ricognizione tenendo conto degli interventi di antisismica e l’obsolescenza delle grandi apparecchiature.  
Su richiesta dei presidenti Amati e Vizzino, saranno inviate dal Dipartimento tutte le schede trasmesse dalle singole ASL. Successivamente le Commissioni si aggiorneranno. 

Al termine delle audizioni il presidente della Commissione regionale I Bilancio e programmazione, Fabiano Amati ha dichiarato: “Le Commissioni conosceranno prima dell’approvazione in Giunta il programma PNRR Sanità. È questo l’impegno assunto dall’assessore Palese, per il programma da 650 milioni che dovrà essere adottato entro il 28 febbraio. Le Case di comunità e gli Ospedali di comunità che si possono finanziare con il PNRR devono essere al servizio di bacini d’utenza, rispettivamente, di 40-50mila e 50-100mila abitanti. Ciò non significa che non si possano istituirne altri con bacini di utenza inferiori e in base al vigente accordo Stato-regioni o che gli attuali già in esercizio debbano sottostare ai criteri demografici del PNNR, che è – tengo a ribadirlo – un programma finanziario per ampliare la rete d’assistenza territoriale e non un programma per ridimensionare quella esistente. Il PNRR è un grande programma per radicare l’assistenza territoriale e portare a termine un programma di ricostruzione assistenziale dopo gli errori del Piano di riordino ospedaliero del 2002. La proposta della Giunta regionale rispecchierà le proposte delle singole Aziende sanitarie coerenti con i criteri del PNRR. Il programma si suddivide in due componenti. La prima componente riguarda le Case di comunità, una ogni 40-50mila abitanti, gli Ospedali di comunità, uno ogni 50-100 mila abitanti, e le Centrali operative territoriali, una ogni 100 mila abitanti. La seconda componente, invece, riguarda le grandi macchine e la digitalizzazione. Il PNRR non è il paradiso in terra ma una scala per sollevarsi da un po’ di problemi. Solo se sapremo salire rapidamente quella scala potremo dire di aver colto un’occasione per progredire e per dimostrare che anche la burocrazia e i suoi ingranaggi possono essere battuti”.