L’Ospedale polispecialistico barese di GVM Care & Research ha ricevuto un punteggio di 93,3%, superiore oltre 20 punti percentuali alla media degli ospedali certificati dall’ente Quality Italia
Il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri promuove e incentiva l’adozione di politiche volte alla riduzione del divario di genere all’interno delle imprese, con l’obiettivo, tra gli altri, di consentire una maggiore inclusione nel mercato del lavoro nonché una crescita professionale per il genere femminile.
Ospedale Santa Maria di Bari, struttura polispecialistica di GVM Care & Research accreditata con il SSN, ha recentemente ottenuto la certificazione per la parità di genere riconosciuta dallo standard nazionale Uni/PdR 125:2022, con un punteggio che si attesta al 93,3% di obiettivi raggiunti.
Il Sistema di certificazione della parità di genere mira ad essere strumento per il miglioramento della coesione sociale e territoriale con una ricaduta importante sulla crescita economica del Paese. Incentiva una maggiore qualità del lavoro femminile, promuovendo la trasparenza nei processi interni all’azienda, puntando ad una riduzione del divario di retribuzione percepita da uomini e donne (il “gender pay gap”), aumentando le occasioni di crescita in azienda e tutelando la maternità e l’equilibrio vita-lavoro.
“Il 79% del nostro personale è composto da donne (media del 67% a livello nazionale nell’ambito sanitario). È quindi doveroso favorire l’empowerment femminile, creando occasioni e pari possibilità di accedere a livelli dirigenziali e di leadership per entrambi i sessi, nonché raccogliere opinioni e riscontri dei dipendenti su modalità di armonizzazione dei tempi vita-lavoro – ha dichiaratola dott.ssa Eleonora Sansavini, Amministratore Delegato di Ospedale Santa Maria –. Ci poniamo l’obiettivo di alzare ulteriormente l’asticella: ad esempio si è deciso di attivare delle figure tutor che affianchino le dipendenti al rientro in azienda post maternità, al fine di tutelare il posto di lavoro e di assisterle a livello psicologico. Stiamo lavorando inoltre ad un bilancio di genere all’interno del bilancio aziendale, che riguarda le attività di inclusione. Stiamo avviando uno sportello di ascolto per migliorare il clima aziendale. Infine ci stiamo dotando di un regolamento che definisca le figure del Gruppo che partecipano a eventi, congressi, convegni, tavole rotonde, garantendo così generi egualmente rappresentati”.
Il processo per l’ottenimento della certificazione ha visto la creazione di un gruppo di lavoro interno all’Ospedale Santa Maria che ha raccolto informazioni e documentazione per rispondere alle evidenze richieste dalla valutazione di Quality Italia, ente certificatore accreditato dal Governo.
Le aree oggetto di indagine sono state: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne, equità remunerativa per genere, tutela conciliazione vita-lavoro.
Le strutture sanitarie verificate in precedenza registrano un punteggio medio del 70% (vs 93,3% ottenuto da Ospedale Santa Maria). Il risultato della prima certificazione ottenuta dall’Ospedale di GVM dimostra dunque la presenza di percorsi, iniziative e politiche interne di valore per un buon sistema di equità, dando evidenza del lavoro svolto negli ultimi anni dalla governance e della cultura aziendale dell’inclusione e della parità già radicata in struttura.
L’obiettivo a livello nazionale, dato dall’introduzione del Sistema di certificazione della parità di genere, prevede l’incremento entro il 2026 di cinque punti nella classifica dell’indice sull’uguaglianza di genere dell’EIGE (European Institute for Gender Equality). Attualmente l’Italia si posiziona 14esima tra i Paesi UE.