Sarà a disposizione di 10mila donne residenti nei quartieri Libertà, Madonnella, Murat e San Nicola. Con questo nuovo centro la ASL barese ha completato la rete dedicata allo Screening: sono undici presidi in tutto il territorio provinciale
Apre un nuovo centro screening mammografico nel cuore di Bari. Si tratta dell’undicesimo presidio dedicato alla prevenzione della rete ASL, ospitato nella sede del distretto unico in via Caduti di via Fani e dotato di un mammografo 3d che potrà soddisfare il bisogno assistenziale delle donne residenti nei quartieri Libertà, Madonnella, Murat e San Nicola.
Questa mattina al taglio del nastro hanno partecipato il presidente della Regione Michele Emiliano, l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, e il direttore generale della ASL, Antonio Sanguedolce, accompagnato dal direttore sanitario Luigi Rossi e il direttore del Dipartimento di prevenzione, Fulvio Longo, insieme a cittadini e associazioni di volontariato. Sul posto sono intervenute anche: la coordinatrice del Centro Screening Sara De Nitto e la direttrice del distretto unico Rosella Squicciarini.
“Questo è l’ennesimo nuovissimo mammografo acquistato per effettuare gli screening – ha dichiarato il presidente Emiliano – che solo pochi anni fa erano stati sostanzialmente azzerati e sono stati in buona parte riattivati. Arrivano le lettere a casa nella fascia di età prevista. Prego tutte le donne che ricevono la comunicazione di non perdere l’opportunità. Il sistema degli screening dei cosiddetti big killer, tra cui c’è il tumore alla mammella, ha aggiunto – è stato ricostruito da zero e sta andando a regime. Ed è uno dei motivi per i quali la sanità pugliese ha guadagnato molte posizioni in Italia nel garantire livelli essenziali di assistenza. Le mie congratulazioni alla Direzione Strategica della ASL di Bari che in pochi anni ha ristrutturato totalmente il sistema. Ringrazio anche tutte le operatrici e gli operatori, comprese le donne che si sottopongono a questo screening perché danno una mano al sistema sanitario, consentono di intervenire meglio, con minori danni e anche con minori costi ”.
La ASL allarga così la rete dei centri dedicati alla prevenzione senologica che ad oggi sono tre nell’area metropolitana compresi Ospedale San Paolo e Di Venere e otto nel resto del territorio provinciale. I centri passano così da 10 a 11 e sono distribuiti tra sei ospedali (Di Venere, San Paolo, Altamura, Corato, Molfetta, Putignano) e cinque poli territoriali (oltre a Bari, il PTA di Conversano e i poliambulatori di Mola, Casamassima e Monopoli).
Per l’assessore Palese :“É sempre importante ciò che riguarda la prevenzione. Ed è estremamente importante in un contesto di screening mammario, dove arrivare con una diagnosi precoce significa aumentare le possibilità di guarigione. Inoltre gli screening nei presidi territoriali o di prossimità consentono un migliore accesso anche rispetto agli ospedali”.
Le prime mammografie saranno eseguite in via Fani a partire da domani 5 marzo. Al momento sono state già invitate circa 200 donne distribuite nel mese di marzo, in due giornate a settimana. “Questo centro è da oggi a disposizione di 10mila donne – ha confermato il direttore generale Antonio Sanguedolce – residenti nei quartieri Madonnella, Libertà, Bari Vecchia e Murat, che potranno, quindi, contare su un centro di riferimento pubblico territoriale, per la prevenzione e la diagnosi del tumore al seno, senza più il disagio di doversi necessariamente spostare fuori dal centro cittadino. Si tratta di un bacino di utenza notevole, circa un terzo delle 27mila donne in fascia screening residenti nel capoluogo, il che significa che il nuovo ambulatorio avrà un forte impatto sulla erogazione del servizio”.
All’interno del centro screening di via Fani è stato installato un mammografo di nuova generazione, con lo stesso alto livello di performance di quelli presenti negli altri ospedali e ambulatori. Saranno eseguiti anche gli approfondimenti di primo livello- base, quali ecografie, visite senologiche e mammografie 3D. Ad operare ci saranno un medico e un tecnico di radiologia medica dedicato.
Gli ambienti del centro screening al piano -1 del distretto di via Fani sono stati riqualificati e adattati alle esigenze sanitarie dell’utenza, nel rispetto di standard di accoglienza e sicurezza. Il percorso prevede l’accesso da una ampia zona di ingresso, e prosegue in una accogliente sala di attesa, dotata di servizi igienici, adiacente alla stanza che ospita il mammografo e dove saranno, quindi, eseguiti gli esami mammografici. A disposizione del personale c’è anche una seconda stanza in cui saranno effettuati ecografie e rilasciati i referti.
Attualmente sono in servizio in tutta la rete ASL 14 mammografi digitali dotati di tecnologia 3D di ultima generazione acquistati e installati a partire dal 2020, per un investimento complessivo di 2.826.660 euro (comprendente anche i lavori complementari di installazione) interamente finanziato con fondi FESR 2014/2020, grazie al quale è stato completato il rinnovo totale del parco tecnologico della ASL Bari. Inoltre, rimangono comunque a disposizione altri 3 mammografi digitali, per un totale di 17, collocati presso l’ospedale di Altamura, il “Don Tonino Bello” di Molfetta ed il PTA di Gioia del Colle (quest’ultimo utilizzato solo per la senologia clinica).
Il miglioramento tecnologico
Dal punto di vista tecnologico, i mammografi in dotazione alla rete rappresentano un enorme passo in avanti per le indagini senologiche e lo screening di massa per la prevenzione del cancro alla mammella. La funzionalità della mammografia 3D integrata, dotata di tomosintesi per individuare le lesioni di più piccole dimensioni, fornisce un quadro estremamente nitido e dettagliato per il rilevamento e la diagnosi del carcinoma mammario, con una vista in tre dimensioni ottenuta impiegando la stessa dose dell’acquisizione 2D standard. In sostanza, si determinano tre concreti vantaggi: maggiore qualità delle immagini, diagnosi migliori e più rapide, minore impatto sulla paziente.
Le indagini di secondo livello
Per gli approfondimenti diagnostici, inoltre, la ASL Bari si è dotata di due postazioni specializzate (negli ospedali Di Venere e San Paolo di Bari) per eseguire indagini 3D per la diagnosi precoce e il trattamento del tumore al seno. Si tratta della Biopsia stereotassica con guida mammografica tridimensionale, ossia un prelievo minimamente invasivo di frammenti mammari che viene eseguito nelle donne con test di screening dal risultato dubbio e che permette al medico di individuare lesioni anche di 2 millimetri e comprendere meglio la tipologia di micro calcificazione.
Di recente – come già per il San Paolo – anche all’Ospedale Di Venere c’è la possibilità di eseguire la mammografia con mezzo di contrasto. La metodica definita CEM (Contrast-Enhanced Mammography) è una indagine di secondo livello avanzata, impiegata per individuare lesioni neoplastiche della mammella e garantisce immagini di alta precisione. La CEM e’ una valida alternativa alla risonanza magnetica per quasi tutti i casi, tranne nello studio delle protesi e delle patologie quali papillomatosi, oltre ad essere molto più tollerata dalle pazienti, vista la rapidità dei tempi di esecuzione.
La ASL ha raddoppiato così l’offerta assistenziale per quanto riguarda le diagnosi di tumori maligni al seno nell’ambito dello screening, fornendo risposte più veloci alle pazienti che si rivolgono ai centri senologici dell’azienda sanitaria.
Screening mammografico: nel 2023 rintracciati 548 tumori al seno
Nel 2023 lo screening mammografico –di cui è responsabile la dottoressa Alessandra Gaballo – ha raggiunto l’80,5% della estensione, con 71.586 inviti generati e 40.149 mammografie effettuate. Nell’anno appena concluso, in tutta la ASL si è registrato quasi un raddoppio di esami mammografici che nel 2022 erano 28.227 e nel 2023 sono stati 40.149 con un più 42,2%. Sono state eseguite quasi 12mila mammografie in più in un anno nei 10 centri screening della ASL distribuiti su tutto il territorio provinciale. Ottimo anche il risultato della adesione, che si è attestata al 60,7%, in aumento rispetto al 48% dell’anno precedente. Stando alle linee guida nazionali il 60% della adesione, infatti, consente di ridurre del 30% la mortalità per il tumore al seno. Le procedure mammografiche di secondo livello avanzato – eseguite nei centri del San Paolo e del Di Venere – sono state complessivamente 1319 con il riscontro di 548 neoplasie.