L’intervento è stato eseguito dall’equipe del dott. Daniele Maselli direttore della U.O. di cardiochirurgia ed esperto di chirurgia cardiaca endoscopica, ovvero di cardiochirurgia eseguita senza apertura del torace.
“La realtà aumentata -spiega il dottor Maselli – consente all’operatore di aprire nello spazio che il visore sviluppa intorno a lui delle finestre in cui è possibile collocare ciò che si ritiene più utile. Ad esempio la TAC o l’ecocardiogramma del paziente che si sta operando. Qualora il chirurgo, a cuore fermo rilevi delle difformità rispetto alle attese, tali finestre gli consentono di tornare alle immagini in movimento e quindi di elaborare una strategia migliore”.
Con questo sistema è, inoltre, possibile confrontare l’immagine della valvola con immagini di interventi eseguiti negli anni precedenti e dei quali si conosce l’esito al fine di adottare la tecnica più idonea.
“Ma l’aspetto più affascinante – prosegue il dott. Maselli – è quello di poter condividere la propria visione con altre persone presenti in sala operatoria, con esperti collegati da remoto, con studenti e medici in formazione specialistica con le conseguenze positive che possono derivarne sia per la riuscita della procedura che per la didattica”.