Gomitoli e uncinetti arrivano nelle sale d’attesa e nei reparti dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari che, da oggi, sperimenta la lanaterapia per i pazienti oncologici. Già realizzato in diversi ospedali d’Italia e promosso da recenti pubblicazioni scientifiche che ne hanno evidenziato i benefici, il lavoro a maglia riduce lo stress e la paura associati alla malattia e ai trattamenti, in particolare ai trattamenti chemioterapici. I pazienti raggiungono una migliore consapevolezza di sé, della propria condizione di malati e delle terapie a cui sottoporsi, prendendone parte attiva. Più il lavoro è complicato e richiede impegno, maggiore è la concentrazione richiesta: subentra uno stato simile alla meditazione, analogo ad altri programmi di mindfulness, che genera, nel complesso, un profondo rilassamento psicofisico.
Nell’oncologico barese la lanaterapia sarà sperimentata negli ambulatori di oncologia medica, ematologia e nel reparto di degenza di ginecologia oncologica. L’iniziativa è resa possibile dall’impegno di Gomitolorosa Ente Filantropico che ha messo a disposizione dei kit personalizzati, con gomitoli di lana riciclata, di colori tutti diversi, un uncinetto a paziente, materiale informativo e un tutorial per permettere di cominciare anche a chi non ha mai usato un uncinetto. Le volontarie della sezione pugliese dell’associazione ACTO, Alleanza Contro il Tumore Ovarico, hanno distribuito nelle sale d’attesa i kit e faranno da mentori per i più inesperti. Da ogni gomitolo saranno ricavati esagoni colorati che poi saranno raccolti e collezionati fra loro per realizzare delle coperte in lana da distribuire in beneficienza.
«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Gomitolorosa e di Acto Puglia – così il direttore generale dell’Istituto Tumori di Bari, Alessandro Delle Donne – perché siamo convinti che la presa in carico del paziente non riguardi solo la cura della sua malattia ma il suo benessere complessivo che si valuta anche in base a come trascorrono i minuti necessari per le infusioni di chemioterapia. L’attenzione che vogliamo assicurare ai pazienti oncologici passa anche attraverso questi piccoli, ma preziosi, contributi che arrivano dal mondo delle associazioni». «Iniziative come queste – così il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto, Gero Grassi – confermano la proficua collaborazione fra le associazioni dei malati e la direzione generale dell’Istituto, nel comune intento di mettere al centro delle cure la persona e non la sua malattia».
«Gomitolorosa – spiega il dottor Alberto Costa, oncologo senologo, presidente dell’ente filantropico – promuove la cosiddetta “lanaterapia” in quasi trenta ospedali italiani, da Messina a Milano perché crede fortemente che il lavoro a maglia rappresenti un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale e costituisca uno strumento integrativo del percorso di cura. Che il lavoro a maglia sia un efficace antidoto allo stress, l’abbiamo intuito osservando nelle corsie degli ospedali le pazienti che lavoravano con i ferri o l’uncinetto per ingannare il tempo in attesa di sottoporsi alle cure o agli esami»