La lanaterapia di Gomitolorosa arriva al Moscati di Taranto e a Martina Franca grazie alla collaborazione con Acto Puglia. Con l’aiuto delle volontarie, durante le terapie e nei tempi di attesa, le pazienti potranno distrarsi realizzando piccoli manufatti all’uncinetto.
La lanaterapia di Gomitolorosa arriva all’Ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto e all’ospedale “Valle d’Itria” di Martina Franca grazie ad Acto Puglia – Alleanza contro il Tumore Ovarico. Con la consegna dei primi kit, si avvia oggi un progetto dedicato alle pazienti (ma anche ai pazienti che vorranno) durante l’attesa nel Day Hospital Oncologico: le volontarie di Acto Puglia già dalla prossima settimana consegneranno alle pazienti un kit contenente un uncinetto, un gomitolo di lana, lo schema da realizzare, le istruzioni di base, materiale informativo e di sensibilizzazione. Con l’aiuto delle stesse volontarie, le pazienti potranno realizzare a mano dei piccoli esagoni che, uniti l’uno all’altro, andranno a comporre scaldagambe da utilizzare durante la chemioterapia, copertine per i neonati e altri manufatti per le persone in difficoltà.
“Dal 2012, i volontari di Gomitolorosa e i medici sostenitori e amici promuovono, sostengono e raccomandano la lanaterapia in diversi ospedali, da Messina a Milano, perché credono fortemente che il lavoro a maglia o all’uncinetto rappresenti un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale e costituisca uno strumento integrativo del percorso di cura”, commenta Alberto Costa, presidente di Gomitolorosa Ente Filantropico e oncologo senologo riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo all’avanzamento della cura dei tumori al seno. Che il lavoro fosse un efficace antidoto allo stress, il dottor Costa lo aveva già intuito nei quarant’anni al fianco di Umberto Veronesi, osservando nelle corsie degli ospedali le pazienti che lavoravano con l’uncinetto per ingannare il tempo in attesa di sottoporsi alle cure o agli esami.
Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento: con la lanaterapia si riconosce il valore di questa pratica dalla quale è possibile trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale.
Asl Taranto, con l’Ospedale Moscati di Taranto e quello di Martina Franca, è la seconda realtà della Puglia, dopo il Policlinico di Bari, a inserire questo progetto di benessere tra le proprie pazienti, dopo l’esperienza positiva sviluppata da Gomitolorosa già in circa 30 ospedali dislocati in tutta la penisola italiana.
Come è nato il progetto a Taranto lo racconta Grazia Lippo, volontaria di Gomitolorosa e referente Acto Puglia di Taranto: “Qualche tempo fa vidi in televisione un servizio relativo all’attivazione di progetti di lanaterapia presso gli ambulatori oncologici di ospedali in diverse città italiane da parte dell’associazione Gomitolorosa Ente Filantropico. Ne fui molto colpita perché avendo la passione del lavoro a maglia, conosco i benefici che apporta e l’idea di poter contribuire a donare anche un solo attimo di “leggerezza” ai pensieri di chi sta percorrendo un tratto di strada difficile della vita, mi ha spinta a contattare l’associazione Gomitolorosa e, successivamente, la presidente dell’associazione “Acto Puglia”, Annamaria Leone. Grazie alla disponibilità di Asl Taranto, possiamo ora attivare questo progetto nella mia bellissima città”.
Grazie all’impegno dei professionisti coinvolti, per Taranto la dottoressa Dora Chiloiro responsabile dell’unità operativa di psicologia clinica, il direttore della struttura complessa di oncologia Salvatore Pisconti e la dottoressa Cosima Farilla della direzione medica, per Martina Franca la psicologa Luciana Semeraro, l’oncologa Grazia Lucarelli e il dottor Gianfranco Malagnino della direzione medica dell’ospedale della Valle d’Itria, il progetto di lanaterapia, con il supporto del direttore generale Vito Gregorio Colacicco, è arrivato anche a Taranto e Martina. “Il nostro obiettivo non è solo curare la malattia – ha affermato il direttore generale della Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco – ma anche prenderci cura delle persone. Per questo motivo, supportiamo iniziative come quella di Gomitolorosa che, con semplicità e delicatezza, approcciano alle pazienti offrendo loro l’occasione di distrarsi mentre sono in attesa di terapie lunghe e spesso angoscianti come la chemio”.
“Sono molto felice e orgogliosa, come presidente di Acto Puglia, che la collaborazione con Gomitolorosa prosegua, coinvolgendo sempre più ospedali e raggiungendo sempre più pazienti in altre città pugliesi, nello specifico a Taranto all’Ospedale Moscati ambulatorio di Oncologia e anche a Martina Franca – ha affermato Annamaria Leone, presidente Acto Puglia – Il progetto con l’impegno manuale delle pazienti, durante l’attesa dello screening o dell’infusione di terapia, apporta un gran beneficio psicologico distogliendo dal “problema corrente” e ci avvicina alle pazienti nel loro spazio di cura”.
Gomitolorosa Ente Filantropico è stata fondata a Biella, città della lana, nel 2012 su proposta dal dottor Alberto Costa, oncologo senologo riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo all’avanzamento della cura dei tumori al seno, Gomitolorosa è un’associazione no profit che promuovere il lavoro a maglia negli ospedali come strumento per ridurre l’ansia in pazienti, soprattutto oncologici, e in sinergia con Gruppi ed Associazioni per la promozione e la realizzazione di progetti con finalità di solidarietà sociale, utilizzando gomitoli prodotti con lana italiana in sovrapproduzione. Il progetto Gomitolorosa è stato da subito condiviso da un primo gruppo di amici rappresentanti di storiche famiglie biellesi con i geni della lana e delle montagne nel loro dna.
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Acto Puglia fa parte della rete di associazioni pazienti Acto – Alleanza contro il tumore ovarico, la prima e unica rete nazionale di associazioni pazienti impegnata nella lotta contro il tumore ovarico e i tumori ginecologici. Presente in Piemonte, Lombardia, Triveneto, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia oltreché a livello nazionale ha la missione di migliorare la conoscenza della malattia, stimolare la diagnosi tempestiva, promuovere l’accesso a cure di qualità, sostenere la ricerca scientifica e tutelare i diritti delle donne malate e dei loro familiari.
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