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Giovanni Paolo II di Bari, via libera alla stabilizzazione di 15 tra ricercatori e collaboratori.

Il presidente Emiliano: “Continua il processo di rafforzamento dell’IRCCS sostenuto dalla Regione”. L’assessore Palese: “È la strada giusta”

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato alla consegna dei contratti a tempo indeterminato di 15 fra ricercatori e collaboratori dell’Istituto Tumori di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, nell’ambito di un incontro dal titolo “Produzione, ricerca e prospettive”, alla presenza, tra gli altri, della dirigente del ministero della salute, Novella Luciani, dell’assessore regionale alla salute, Rocco Palese.


“Queste ulteriori stabilizzazioni – ha affermato Emiliano – testimoniano il processo di rafforzamento dell’Istituto Tumori di Bari,  l’hub oncologico centrale della Regione Puglia. È un hub che ha bisogno di essere fortemente consolidato con il personale. Essendo un IRCCS ha anche bisogno del “impact factor”, cioè la capacità di realizzare pubblicazioni scientifiche che abbiano un rilievo, altrimenti si rischia di perdere il connotato di Istituto di Ricerca a Carattere Scientifico. E il Giovanni Paolo II sta facendo grande lavoro di rafforzamento.
Nulla si può fare sull’istante. Ci vogliono anni. Quando sono diventato presidente della Regione, la sanità pugliese era fra le ultime in Italia sui Lea. Adesso siamo a metà strada classifica, tra le prime dieci regioni adempienti. Ma non intendo fermarci. Questo risultato – ha concluso Emiliano – lo abbiamo raggiunto con 20mila dipendenti in meno rispetto all’Emilia Romagna, con oltre 200 milioni di euro in meno all’anno dal fondo sanitario nazionale, con la metà degli ospedali, con la metà delle RSA e con tutte le difficoltà che ci sono per trovare medici bravi che vengano a lavorare al Sud. Grazie al lavoro svolto oggi la Puglia è un luogo attrattivo anche dal punto di vista lavorativo, ma spesso non è sufficiente per richiamare qui le star della medicina italiana ed europea. Alla fine, la forza di un ospedale sono le persone che ci lavorano, non certo solo le mura”.

“Una meravigliosa giornata di festa – ha dichiarato Novella Luciani- perché traccia un momento importante, di riconoscimento, per chi ha lavorato in questi anni ed ha contribuito a far crescere un Istituto che è in evoluzione, che spinge sull’innovazione e offre risposte sempre più aderenti ai bisogni dei cittadini. Questo momento di riconoscimento è importantissimo perché si realizza un’osmosi dal paziente al ricercatore e al clinico, che rappresenta un valore aggiunto sia nella ricerca che nell’assistenza sanitaria”.

L’assessore Palese ha aggiunto che “la Regione Puglia accompagnerà e sosterrà la fase di grande rilancio dell’Istituto barese, non solo dal punto di vista delle capacità assistenziali ma anche per la ricerca. Questa è la strada assolutamente da seguire. L’auspicio è che ci sia un ulteriore implementazione di queste attività”.
L’Istituto Tumori di Bari ha predisposto la trasformazione del contratto a tempo indeterminato del personale della cosiddetta ‘piramide della ricerca’, applicando quanto previsto da una recente legge nazionale sulla stabilizzazione dei lavoratori degli istituti di ricerca pubblici, grazie alla copertura finanziaria del Ministero della Salute. In particolare sono stati stabilizzati 5 collaboratori della ricerca sanitaria (4 data manager e un amministrativo) e 10 ricercatori sanitari (5 biologi, un medico, uno statistico, uno psicologo, un chimico, un bioinformatico). In assoluta maggioranza le donne, 14 su 15, alcune delle quali vantano collaborazioni più che decennali con l’Istituto. Meno di un mese fa, altri 24 lavoratori, infermieri e altro personale del comparto sanitario, avevano ottenuto la stabilizzazione.


«Iniziamo l’anno – ha detto il direttore generale Alessandro Delle Donne – con questa bellissima notizia, un traguardo importante per tante valenti professioniste, colonne portanti di questo Istituto che, con il loro lavoro, hanno portato il nome dell’oncologico di Bari sulle più importanti riviste scientifiche e nei più prestigiosi consessi internazionali. Con la fine del precariato di questo personale, rafforziamo e diamo nuovo slancio a settori chiave della ricerca scientifica di questo istituto: il laboratorio di diagnostica molecolare e farmacogenetica, il laboratorio di farmacologia sperimentale, il laboratorio di biostatistica e bioinformatica, il centro studi clinici controllati, il servizio di psiconcologia, il laboratorio di diagnostica ematologica e terapia cellulare, la biobanca. L’esperienza acquisita negli anni e la possibilità di una programmazione più lungimirante si tradurrà in diagnosi più precise, farmaci più efficaci, percorsi di cura innovativi per i pazienti».

Soddisfazione espressa dal presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica, Gero Grassi, che ha rilanciato: «Potenziare ulteriormente il personale, come passaggio fondamentale per il rilancio dell’Istituto».
All’incontro erano presenti tra gli altri il capo del Dipartimento Salute della Regione Puglia Vito Montanaro, il direttore della Rete Oncologica Regionale Giammarco Surico e la coordinatrice della ricerca dell’Istituto Tumori Raffaella Massafra.