Soddisfatto del risultato il direttore generale Alessandro Delle Donne: puntiamo a migliorare ulteriormente l’assistenza verso i nostri pazienti per ridurre la mobilità passiva e i viaggi della speranza
L’Istituto tumori “Giovanni Paolo II”, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, di Bari è tra le eccellenze dell’area della chirurgia oncologica secondo il Rapporto Agenas, l’Ente che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni.
L’oncologico barese risulta nella fascia di «livello di qualità alto», al 28esimo posto tra i 116 ospedali presi in considerazione. L’area della chirurgia oncologica è valutata complessivamente attraverso tre indicatori: proporzione di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo per tumore maligno della mammella (e almeno 135 interventi annui); intervento chirurgico per tumore al polmone: mortalità a 30 giorni (e almeno 85 interventi l’anno); intervento chirurgico per tumore al colon: mortalità a 30 giorni (e almeno 45 interventi l’anno). In particolare, l’Istituto tumori di Bari ha registrato alti volumi di attività, altamente sopra soglia, con riferimento alla chirurgia oncologica della mammella e del polmone.
“Siamo soddisfatti – afferma il direttore generale Alessandro Delle Donne – dei progressi registrati dal nostro istituto negli ultimi anni e che ci sono riconosciuti da premi, menzioni e attestazioni. Se fino a poco tempo fa non rientravamo nella classifica dell’Agenas, adesso nel ranking ci posizioniamo nella zona delle eccellenze dell’oncologia e con il piano di rilancio dell’Ente puntiamo a migliorare ulteriormente l’assistenza verso i nostri pazienti per ridurre la mobilità passiva e i viaggi della speranza. Questo risultato – conclude Delle Donne – è il frutto di un costante lavoro di pianificazione e progettazione di tutte le attività svolte nel nostro Istituto che quotidianamente facciamo in squadra e il ringraziamento va a tutti i medici, infermieri, ricercatori e alla direzione strategica tutta. Puntiamo a entrare nella rosa dei primi ospedali italiani nel breve periodo, al pari dei migliori ospedali europei ed è il motivo per il quale insistiamo nel voler accreditare il nostro IRCCS tra le organizzazioni europee che si occupano di oncologia”.