Ieri mattina si sono vaccinati i direttori delle unità operative dell’ospedale barese e il direttore generale Migliore, che ha rilanciato l’appello: “Proteggiamo i nostri operatori sanitari e proteggiamo anche i nostri pazienti. Tutti noi poi dobbiamo preoccuparci di far vaccinare i nostri cari, soprattutto quelli che hanno qualche fragilità.
“Noi non solo facciamo un appello, ma diamo una testimonianza vaccinandoci”. Così il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore ha aperto ieri la campagna di vaccinazione al Policlinico di Bari. Con lui si sono vaccinati con co-somministrazione dell’antinfluenzale e del vaccino anti COVID-19, aggiornato alla variante XBB.1.5, i direttori delle unità operative dell’ospedale universitario barese. “Il vaccino è sicuro – ha detto Migliore – e facciamo l’iniezione per ricordare che se abbiamo superato la fase difficilissima della pandemia è grazie alla massiccia adesione della popolazione alla campagna vaccinale. Il vaccino ci ha consentito di ritrovare la nostra libertà e riprendere le nostre attività”.
Secondo quanto indicato dal Ministero della Salute gli operatori sanitari sono tra le categorie professionali a rischio per cui è indicata la vaccinazione. “Proteggiamo i nostri operatori sanitari e proteggiamo anche i nostri pazienti. Tutti noi poi dobbiamo preoccuparci di far vaccinare i nostri cari, soprattutto quelli che hanno delle fragilità”, ha concluso Migliore.
A ribadire la sicurezza del vaccino e della co-somministrazione è stato il prof. Silvio Tafuri, ordinario di igiene e responsabile della control room vaccinazioni del Policlinico: “Con il mio gruppo di lavoro abbiamo recentemente pubblicato su una delle riviste scientifiche più importanti del mondo uno studio che dimostra che non ci sono rischi legati alla co-somministrazione e che somministrare nella stessa seduta il vaccino antinfluenzale e anti Covid non riduce l’efficacia della vaccinazione”.
La campagna di vaccinazione al Policlinico di Bari proseguirà nei prossimi giorni con l’offerta di vaccinazione per tutti gli operatori sanitari, anche dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII; con gli studenti dei corsi di laurea di medicina e delle professioni sanitarie; con i pazienti, sia quelli ospedalizzati sia quelli ambulatoriali e con i dipendenti di Università e Politecnico di Bari.