È stata approvata dalla Giunta regionale pugliese la delibera proposta dagli assessorati alla Sanità e al Welfare con gli indirizzi operativi per l’erogazione del contributo economico con cui la Regione Puglia sostiene la spesa per i percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA).
Per il contributo nell’ultimo bilancio di previsione sono stati stanziati 1.500.000 euro per il 2023 e la stessa cifra per gli anni 2024 e 2025. Le risorse sono state ripartite alle Asl sulla base della percentuale della residenza delle donne che hanno partorito nel 2022: ASL BA 485.530 euro; ASL BR 144.694 euro; ASL BT 155.948 euro; ASL FG 236.334 euro, ASL LE 276.527 euro; ASL TA 200.964 euro.
Possono accedere al contributo le coppie in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5 della legge 40/2004, in particolare le donne di 46 anni (fino al compimento di 47 anni, purchè la procedura sia stata avviata a 46 anni). La domanda potrà essere presentata alla Direzione generale della Asl di appartenenza entro e non oltre sei mesi dalla data dell’intervento, nella misura di 500 euro per ciascun percorso di PMA che si avvalga di tecniche di I livello; 1000 euro per ciascun percorso di PMA che si avvalga di tecniche di II e III livello, e comunque nella misura massima di due percorsi per coppia. Il nucleo familiare dovrà avere ISEE in corso di validità al momento della domanda di accesso al contributo non superiore a 30 mila euro. Il contributo potrà essere concesso alle coppie previa presentazione di puntuale rendicontazione delle spese sanitarie sostenute.
“Grazie a questo contributo – dichiara l’assessore al Welfare, Rosa Barone – la procreazione medicalmente assistita non sarà più solo un privilegio per le coppie che possono permetterselo. Una misura di civiltà, perché tutti devono avere uguali possibilità di accedere al percorso”.
“Fa parte del programma regionale – spiega l’assessore alla Sanità, Rocco Palese – ridurre i divari di accesso all’assistenza. Il prossimo passo sarà quello di potenziare il servizio pubblico in tutti i territori , per ridurre i tempi di accesso e garantire una qualità omogenea”