Esprime preoccupazione Federfarma Puglia per la decisione presa nelle scorse ore dalla Giunta Regionale Pugliese di adottare misure di contenimento della spesa sanitaria su farmaci, dispositivi medici e gas medicali dopo aver registrato un “buco” da 450 milioni di euro.
Per quanto riguarda la spesa farmaceutica convenzionata per il 2022 c’è stato uno sforamento di 7,3 milioni di euro; quindi, la giunta ha stabilito per il 2023 gli obiettivi di budget per singola Asl finalizzati a determinare, oltre al rispetto del tetto di spesa assegnato alla singola azienda, anche una riduzione ulteriore di spesa, complessivamente pari a 47,5 milioni di euro su scala regionale sotto il tetto.
“Se il provvedimento è teso a rientrare nel tetto della spesa farmaceutica convenzionata va bene, ma se si tratta di una riduzione della spesa totale si vanno a colpire i cittadini che dovranno comprare i farmaci di tasca propria, ma anche a indebolire la rete delle farmacie chiamata sempre più a svolgere anche funzioni altre di prevenzione” tuona Francesco Fullone, presidente di Federfama Puglia all’indomani della decisione della Regione e delle parole dell’assessore Palese.
Una contestazione che si spinge anche sul metodo usato per arrivare a questa decisione che non ha previsto nemmeno un dialogo con le farmacie e i medici.
Ma c’è anche un altro errore di fondo secondo il numero uno di Federfarma Puglia: “Se il concetto di deprivazione sociale è valido quando chiediamo soldi al Governo per dare assistenza ai cittadini, perché ora, invece, si sceglie di costringerli ad aumentare il loro tetto di spesa personale per acquistare un maggior numero di farmaci a proprie spese, in un momento di già forte difficoltà economica e mettendo al contempo in crisi la certezza delle farmacie sul tetto di spesa concordato e necessario al sostentamento anche delle numerose attività svolte a favore della cittadinanza e del SSN?”. E prosegue “In questi anni le farmacie hanno collaborato molto sul contenimento del tetto della spesa farmaceutica facendo accordi con la Regione Puglia che hanno portato a un risparmio di circa 12 milioni di euro per le forniture di presidi ai pazienti diabetici e altri 3,5 milioni di euro per altre patologie ogni anno. Inoltre, la partecipazione dei servizi in favore del servizio sanitario è stata aumentata. Ma mettendo in difficoltà la stabilità economica delle farmacie questo sistema può essere inficiato”. “Pur quindi comprendendo le necessità della Regione di ridurre il “buco”, ricordando che tra il 2017 e il 2021 si è già registrata una diminuzione della spesa farmaceutica convenzionata dell’11,4%, sentiamo il dovere di esprimere il nostro disappunto circa la modalità adottata. Si può e si deve risparmiare e rientrare nei bilanci, ma non a spese dei cittadini e del diritto alla cura costituzionalmente garantito per tutti” conclude Fullone.