Sono stati eseguiti nel Centro Cuore del DEA Vito Fazzi di Lecce (afferente alla U.O.C. di Cardiologia-UTIC ed Emodinamica) i primi due interventi con tecnica mini-invasiva di plastica della valvola mitralica per via percutanea attraverso un sistema innovativo chiamato “Mitraclip”. Il 24 marzo l’équipe composta dal Dr Giuseppe Colonna (Direttore della UOC di Cardiologia-UTIC ed Emodinamica), dal Dr Antonio Tondo e dal Dr Marco Mussardo, con il supporto cardioanestesiologico (Dr Matteo Miccoli), infermieristico e tecnico, ha eseguito per la prima volta nel PO V. Fazzi questo innovativo intervento.
L’operazione ha permesso di trattare due pazienti fragili che, non potendo affrontare un classico intervento cardiochirurgico di riparazione della valvola, non avevano alternativa alla terapia farmacologica.
La valvola mitrale è una struttura complessa che separa il ventricolo dall’atrio sinistro. Il suo malfunzionamento porta a rigurgito di sangue nell’atrio sinistro con conseguente sovraccarico nel circolo polmonare e comparsa di disturbi respiratori.
La prevalenza dell’insufficienza mitralica di grado moderato-severo riguarda circa il 10% nella popolazione con età superiore a 70 anni. Se non corretta, incrementa, a 5 anni, le ospedalizzazioni per scompenso del 90% e la mortalità del 50%. Tuttavia, quasi la metà dei pazienti affetti non possono essere trattati perché risultano ad elevato rischio chirurgico. Questa tecnica quindi, offre a questi pazienti un’alternativa per migliorare la qualità di vita e aumentare la sopravvivenza.
L’intervento si effettua in anestesia generale attraverso un catetere che si introduce con una puntura della vena femorale a livello inguinale. Mediante una guida ecografica e radiografica, il catetere avanza nel cuore sinistro attraversando il setto interatriale giungendo in prossimità della valvola. Quindi, attraverso il catetere, si introduce una clip che viene agganciata e rilasciata sui lembi della valvola mitrale riducendo o addirittura annullando il rigurgito. Immediatamente dopo l’intervento i pazienti possono essere già risvegliati, il giorno successivo si mobilizzano e in pochi giorni possono ritornare a casa.