Per il ministro della salute Schillaci ‘Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta‘. Per la Coldiretti a incidere negativamente sulle abitudini alimentari degli italiani è stata anche la pandemia.
Un miliardo di persone, cioè 1 su 7, convivono con l’obesità, e nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ovvero quasi 1 su 4 degli abitanti del nostro pianeta. Una vera e propria emergenza, che necessita di una svolta radicale. ‘Cambiare le prospettive: parliamo di obesità’, è dunque questo il messaggio della Giornata mondiale dell’obesità celebrata il 4 marzo, e presentata sabato 3 febbraio a Roma, in una Conferenza presso il Ministero della Salute con intervernto del Ministro Orazio Schillaci.
L’iniziativa è promossa da Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, World Obesity Federation, Sio – Società italiana dell’obesità, Io Net – Italian obesity network, Open Italy, Obesity policy engagment network, Amici Obesi, con gli auspici di Adi – Associazione di dietetica e nutrizione clinica, Amd – Associazione medici diabetologi, Ame – Associazione medici endocrinologi, IbdoFoundation, Sicob– Società italiana di chirurgia dell’obesità, Sid– Società italiana di diabetologia, Sie – Società italiana di endocrinologia, Siedp– Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, Simg– Società italiana di medicina generale.
L’obesità è un’emergenza che riguarda, come il mondo, anche il nostro Paese. Da qui una lettera aperta, siglata dai presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, nonché dagli esponenti della comunità scientifica e dei pazienti, rivolta alle Istituzioni in occasione del #WorldObesityDay2023 con l’invito a dare priorità agli investimenti per la lotta all’obesità, perché investire nella cura dell’obesità e nella prevenzione è una questione prioritaria che richiede l’azione e l’impegno di tutti.
In Italia sono 6 milioni le persone con obesità, circa il 12 per cento della popolazione adulta, secondo dati del 4° Italian Barometer Obesity Report, presentato lo scorso 29 novembre. Nel nostro paese le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni, ovvero più del 46 per cento degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200mila persone). A livello territoriale emergono significative differenze, con punte del 31,9 per cento al Sud e del 26,1 per cento nelle Isole relativamente ai bambini e adolescenti in eccesso di peso. L’obesità è in Italia una sfida irrisolta di salute pubblica che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata da adulti e genitori; l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e il 40,3 per cento di genitori di bambini in sovrappeso o obesi ritiene i propri figli sotto-normo peso.
“Comunicare la salute significa riuscire a sviluppare l’empowerment del singolo affinché interiorizzi le scelte salutari e contribuisca in modo attivo nel processo di costruzione della propria salute, orientando le scelte di consumo e le proprie abitudini – ha dichiarato il Ministro della Salute Orazio Schillaci – L’obiettivo è rendere il cittadino responsabile cioè ‘consapevole delle conseguenze delle proprie scelte’ ma non colpevole. Quando parliamo di obesità la prevenzione è la chiave di volta: investire di più per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari a partire da una corretta e sana alimentazione e dal contrasto alla sedentarietà. Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione”.
A incidere è stata anche la pandemia che ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo – sottolinea Coldiretti – che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica.
Seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante sono infatti le semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non aumentare di peso che rappresenta un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro.
Un pericolo che va contrastato a partire dalle nuove generazioni per frenare la tendenza ad alimentarsi con cibi ricchi di grassi, sale, zuccheri abbinati spesso a bevande gassate a scapito di alimenti sani come la frutta e la verdura. In Italia consuma verdura tutti i giorni solo un bambino su tre (31,3%) mentre ben il 7,8% dichiara di portarla a tavola meno di una volta alla settimana e il 6% di non mangiarla mai, secondo l’analisi della Coldiretti sull’ultimo rapporto dedicato all’obesità infantile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è anche il fatto che meno della metà dei bambini italiani (45,2%) consuma frutta tutti i giorni mentre ben il 4,6% dichiara di portarla a tavola meno di una volta alla settimana e il 3,6% di non mangiarla mai.
Una situazione preoccupante per un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità dell’alimentazione con i prodotti base della dieta mediterranea che sono diventati un modello di consumo in tutto il mondo. Non a caso la dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. Una vittoria ottenuta – rileva la Coldiretti – grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui proprio la perdita e il controllo del peso, oltre a salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete.
La Coldiretti è per questo impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche, mei mercati contadini e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.