Firmata una convenzione tra Asl di Bari e l’IRCCS I.T. Giovanni Paolo II per completare l’iter di screening per la cervice uterina. L’Istituto Tumori eseguirà colposcopie, esami citologici cervico-vaginali, biopsie cervicali e ibridazioni con sonda molecolare per le pazienti risultate positive al Pap test e all’HPV DNA test.
Una convenzione tra la Asl Bari e l’ Istituto Tumori Giovanni Paolo II per il programma di screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina, rivolto alle donne tra i 25 e i 64 anni. L’I.T. “Giovanni Paolo II”, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), eseguirà quindi prestazioni specialistiche di approfondimento diagnostico di secondo e terzo livello.
Lo screening di primo livello, infatti, è organizzato dalla rete dei consultori familiari, con due esami più specifici a seconda dell’età della donna: il Pap test, da eseguire ogni tre anni, per le donne tra i 25 e i 30 anni; l’HPV DNA test, da eseguire ogni cinque anni, per le donne tra i 31 e i 64 anni.
In caso di positività ai test e di eventuali approfondimenti e trattamenti successivi, l’oncologico barese erogherà le prestazioni sanitarie necessarie: colposcopia, esame citologico cervico vaginale, biopsia cervicale e ibridazione con sonda molecolare.
«Con questo accordo – afferma il direttore generale Alessandro Delle Donne – daremo un contributo importante alla Asl Bari e al sistema sanitario regionale per fornire risposte rapide e specializzate alle nostre pazienti. Abbiamo la necessità sensibilizzare sul tema della prevenzione e colmare gap e ritardi dovuti anche alla pandemia, alzando le percentuali di partecipazione agli screening oncologici previsti dai Livelli essenziali di assistenza, come i tumori della cervice uterina. Inoltre, si tratta di un tema che ci sta molto a cuore: il nostro compianto direttore scientifico Massimo Tommasino per 20 anni ha studiato a livello internazionale il legame tra tumori e infezioni, in particolare quelle causate da HPV mucosali e cutanei».
«Ringrazio – conclude il dg del Giovanni Paolo II – il nostro staff medico che darà immediata esecuzione e operatività alla convenzione con la Asl Bari e soprattutto il professor Gennaro Cormio, direttore dell’Unità operativa di Ginecologia oncologica clinicizzata, e il dottor Alfredo Zito, direttore dell’Unità operativa di Anatomia patologica».
«È un ulteriore passo avanti – dichiara il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica, Gero Grassi – verso nuove e importanti sinergie istituzionali, che mette il nostro Istituto ancor più in rete con la sanità pubblica regionale».
«Il rapporto operativo e di collaborazione tra ospedale e territorio – afferma il direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Bari Domenico Lagravinese – diventa realtà. Il dipartimento di prevenzione, che coordina gli screening oncologici della cervice uterina, della mammella e del colon-retto, amplia l’offerta delle prestazioni sanitarie dalla prevenzione primaria alla prevenzione secondaria, rafforzando con nuove convenzioni il legame tra l’Asl Bari e tutti gli ospedali ricadenti nel territorio, nell’interesse primario dei cittadini. Si garantirà così la continuità della presa in carico e soprattutto prestazioni sanitarie d’eccellenza per i casi per cui sono necessarie cure specifiche. L’oncologico barese si conferma hub di riferimento per tutte le patologie neoplastiche».