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Il presidente Michele Emiliano inaugura la nuova area trapianti allogenici del ‘Giovanni Paolo II’ di Bari

La nuova area per il trapianto di midollo è stata inaugurata nell’unità operativa di ematologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore generale dell’oncologico barese Alessandro Delle Donne e il direttore dell’Unità operativa di Ematologia Attilio Guarini.

Prosegue il rafforzamento dell’Istituto Oncologico di Bari – così il presidente Michele Emiliano – che è l’hub fondamentale della rete oncologica pugliese. Oggi abbiamo inaugurato nuovi reparti, è prevista l’entrata in funzione di tanti nuovi macchinari. È in corso una vera e propria rivoluzione, secondo il piano che il Direttore Generale ha presentato e che la Regione ha condiviso. In questo modo pensiamo di poter aumentare l’offerta di salute in sede regionale, limitando viaggi fuori regione e soprattutto limitando i disagi dei pazienti che, in questo caso, potranno effettuare i trapianti senza andare troppo lontano. Tutto questo in combinazione anche con altre strutture regionali. L’entrata in campo dell’Istituto Oncologico con tanti posti letto è estremamente importante. Voglio ringraziare, assieme al direttore generale tutti i suoi collaboratori e il dottor Attilio Guarini, sotto la cui guida sanitaria i lavori sono stati eseguiti. In tal modo l’Oncologico aumenterà certamente la sua capacità operativa”.

Con questo intervento – commenta Alessandro Delle Donne – l’unità operativa di ematologia raggiunge quota 21 posti letto per pazienti affetti da tumori del sangue a cui, da oggi, siamo in grado di dare significative risposte di cura”. Nell’unità trapianti sarà possibile eseguire, oltre ai trapianti autologhi, cioè la reinfusione di cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso, anche i trapianti allogenici, con la reinfusione di cellule staminali ematopoeitiche da donatore. “Significa – conclude il direttore generale – che saremo in grado di curare forme particolarmente aggressive di leucemie e altri tumori del sangue, con cure altamente personalizzate. È questa la direzione che il nostro Istituto intende intraprendere e percorrere”.