Presentata oggi in Fiera la rete delle anatomie patologiche pugliesi: le ragioni di una scelta lungimirante. Nel corso di un convegno – il secondo dopo quello dedicato agli screening oncologici – è stato fatto il punto sulla messa in rete dei laboratori di anatomia patologica pugliesi, fondamentali per ottenere diagnosi precise e puntuali a supporto sia degli screening che dell’attività clinico-chirurgica. Automazione, informatizzazione dei lavoratori, la messa in rete consentono di evitare errori e di utilizzare al meglio le risorse umane specialistiche, sempre più scarse a causa della diminuzione del numero dei medici. Automazione dei sistemi di diagnosi, archivi digitali, vetrini digitali consultabili da tutti con un click sono alla base di un sistema definito “lungimirante” che oggi in Puglia consente grandi risultati.
Al convegno, coordinato da Nek Albano, dirigente del servizio promozione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sono intervenuti tra gli altri il direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, il prof. Leonardo Resta direttore dell’anatomia patologica dell’Università degli Studi di Bari – Policlinico e il dott. Alfredo Zito, direttore dell’anatomia patologica dell’IRCCS Oncologico “Giovanni Paolo II” di Bari.
“Da anni – ha spiegato Montanaro – abbiamo investito sulla gestione delle reti. Quella dell’Anatomia patologica è una delle eccellenze in Puglia sia per i professionisti coinvolti, sia per la capacità di aver aggiornato gli impianti tecnologici che consentono di raggiungere e di raccontare obiettivi come quelli che oggi stiamo presentando in Fiera. Si deve continuare ad investire su questo percorso. Uno degli aspetti fondamentali è il cambiamento e l’adeguamento dei percorsi tecnologici di cura che potranno continuare a sopperire alla carenza di risorse umane”.
“La Regione Puglia – ha affermato Nek Albano – ha creduto e sta investendo in innovazione digitale per migliorare i processi di attività, migliorare la qualità dei servizi, migliorare i tempi di risposta alle esigenze diagnostiche e l’integrazione tra i Sistemi di Sanità Digitale raccogliendo le sfide che il PNRR sta offrendo alla Sanità”.
“Questo progetto è unico – spiega il prof. Resta – in Italia e forse nel mondo ed è una rete che collega tutte le anatomie patologiche con una banca dati enorme in cui ci si può scambiare le notizie relative a qualunque paziente della regione Puglia in qualunque anatomia patologica pugliese si sia presentato. Significa fornire il meglio a tutti i cittadini: la capacità di colloquiare tra di noi ci rende veramente apprezzabili perché esiste un laboratorio unico in cui convergono tutti i referti: una cosa avveniristica e non presente in nessun altra regione. E’ il risultato di un lavoro lungo dieci anni, dopo aver prima omogeneizzato le capacità professionali regionali e poi convertito il tutto in un laboratorio logico unico in cui convergono i referti e i campioni”.
Secondo il dott. Zito “Questa rete e il laboratorio logico unico, che condivide ed identifica tutti laboratori di anatomia patologica pugliesi come se fossero un unico laboratorio, permette di condividere casi complessi e quindi ridurre i tempi di attesa, con un vantaggio dal punto di vista della sostenibilità per raggiungere obiettivi di qualità. E’ un progetto che vede la Puglia all’avanguardia e pone le basi per una nuova riorganizzazione delle anatomie patologiche anche a livello italiano o europeo, anche perché il numero dei patologi è sempre di meno: in Italia in attività si stima ve ne siano solo mille. La riorganizzazione permetterà quindi di ottimizzare tutte le attività”.