Il risultato del Centro di PMA della ASL, tra i pochissimi in Italia, sarà illustrato nel Congresso internazionale organizzato dalla Società Mediterranea della Riproduzione Umana, in programma dal 18 al 20 settembre presso Villa Romanazzi Carducci a Bari
A Conversano, nel centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) della ASL di Bari, è stata ottenuta, per la prima volta in Puglia, una gravidanza in seguito allo scongelamento di ovociti. L’intervento riguarda una paziente affetta da cancro mammario che circa 6 anni fa si era rivolta all’Unità Operativa di Conversano per congelare i suoi ovociti all’interno di un programma di Oncofertilità. Il risultato del percorso di riproduzione assistita, eseguito in una struttura sanitaria pubblica, tra i pochissimi finora registrati anche a livello nazionale, sarà illustrato nel corso della 17esima edizione del Meeting internazionale Società Mediterranea della Riproduzione Umana, in programma dal 18 al 20 settembre a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci.
Nella tre giorni si riuniranno i maggiori esperti della Scienza procreatica da Europa, Stati Uniti e Canada. A presiedere il Congresso sarà il Dott. Giuseppe D’Amato, direttore della Unità di P.M.A. della ASL Bari, insieme alla Dr.ssa Tatjana Motrenko, montenegrina, presidente della Società Mediterranea della Riproduzione Umana, che ha eletto Bari come sede del suo meeting annuale. Interverranno, tra gli altri, dal Nord America il Prof. Robert Casper, Toronto, e il Prof. Pasquale Patrizio, Miami, che si assoceranno ad una faculty che comprenderà oltre cento interventi fra speakers e moderatori. Introdurranno i lavori nel corso della cerimonia Inaugurale, il Presidente della giunta regionale e il Prof. Vito Trojano per la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO).
Il meeting ricorre nei dieci anni di attività della PMA della ASL Bari che ha preso in carico complessivamente circa 4110 coppie in favore delle quali sono state erogate oltre 50.000 prestazioni ambulatoriali. Sono state ad oggi eseguite 534 tecniche di I livello con una percentuale di successo di circa 14%. L’Unità ha in più effettuato 3015 tecniche di II livello (cicli freschi e cicli conseguiti al congelamento di ovociti ed embrioni) con una percentuale cumulativa di successo di circa il 40% .
“I risultati conseguiti in dieci anni di attività – commenta il direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce – compresa la prima gravidanza in una paziente oncologica e il meeting internazionale organizzato a Bari sono espressione di un investimento di risorse che l’azienda continua a portare avanti nell’interesse esclusivo di mettere a disposizione la scienza e la medicina in favore di tutte le coppie che non riescono ad avere figli. Il centro di PMA di Conversano – aggiunge – è in continua crescita ed evoluzione, tanto che sono in atto ulteriori adeguamenti della tecnostruttura utili a poter promuovere l’erogazione anche delle prestazioni eterologhe, da parte del servizio sanitario pubblico”.
Un’intera sessione del meeting sarà inoltre dedicata al Trapianto di Utero, nuova frontiera della Ginecologia. Saranno perciò presenti il Prof. Mats Brännström, direttore Ospedale universitario Sahlgrenska di Göteborg, pioniere del trapianto di utero e il Prof. Jean-Marc Ayoubi, dalla Francia, responsabile del programma transalpino presso l’università di Parigi-Saclay.
Nella stessa sessione è previsto l’intervento del Prof. Paolo Scollo di Catania, che ha condotto con successo, fino al conseguimento della prima gravidanza Italiana, il trapianto di utero.
Ampio spazio sarà dedicato allo studio della Cavità Uterina intesa a sede dell’impianto embrionario. Questo delicato aspetto dei trattamenti di riproduzione assistita verrà curato dal Prof. Carlo Bettocchi e dal Prof. Ettore Cicinelli stimati esponenti della Accademia regionale.
Attività e dati del Centro PMA di Conversano
A spiegare nel dettaglio le attività del centro di Conversano è Giuseppe D’Amato, direttore della Unità Operativa di PMA della ASL Bari. “Dal 2017 la PMA di Conversano – argomenta – ha introdotto prestazioni relative alla preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. In totale l’area della criobiologia – continua D’Amato- ha provveduto al congelamento di circa 2300 tra embrioni e ovociti. Sempre negli spazi della criobanca sono custodite 5026 paillettes di liquido seminale e circa 800 dispositivi atti alla conservazione di ovociti ed embrioni, per un totale di oltre 10.000 prestazioni erogate dall’area di andrologia-semiologia specialistica”.
Pertanto il Laboratorio di Embriologia speciale ha provveduto al congelamento di circa 288 liquidi seminali in pazienti neoplastici preventivo ai trattamenti di specie. Infine sono state erogate 225 consulenze di oncofertilità in pazienti donne affette da diverse neoplasie.