Presentato iil progetto ‘Articolo 16: Rete CAM Puglia’
Il progetto regionale “Articolo 16: Rete CAM Puglia”, approvato e finanziato dal dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e cofinanziato da Regione Puglia, è stato presentato questa mattina dall’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone, dalla direttrice del dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano, da Anna Coppola De Vanna in rappresentanza della Rete di partenariato e Vito Giovannetti direttore dell’Area socio-sanitaria della Asl di Taranto e si lega alla rete dei centri antiviolenza (CAV), rivolti alle donne vittime di violenza.
È prevista l’attivazione di 6 Centri Ascolto Maltrattanti, uno per provincia, che si raccorderanno con le reti locali antiviolenza (Foggia, Andria, Bari, Brindisi, Campi Salentina, ASL/TA). I principi guida alla base dell’azione dei CAM pugliesi saranno la sicurezza delle vittime (donne e minori) e l’attribuzione della responsabilità del comportamento violento dell’autore.
Il servizio CAM valuterà la motivazione al cambiamento del maltrattante, la situazione di rischio e di pericolosità anche dovuta alla presenza di problematiche coesistenti (alcolismo, tossicodipendenza, disagio psichico etc), monitorerà i comportamenti, anche in collaborazione con i servizi coinvolti, le forze dell’ordine, i CAV, il contatto con le partner; assicurerà il follow up a distanza dopo il termine del percorso, sia individuale che di gruppo. Al servizio CAM si potrà accedere spontaneamente attraverso la linea telefonica dedicata o su invio da parte dei Servizi territoriali, delle Forze dell’Ordine, dell’UEPE, della Magistratura, del Centro di Giustizia Minorile. Dei 100.000 euro messi a disposizione attraverso avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, è stato previsto il cofinanziamento della Regione Puglia di euro 50.000,00. Il progetto avrà la durata di un anno.
“Oggi presentiamo un ulteriore ed importante tassello all’interno della rete antiviolenza. La Regione Puglia – ha dichiarato l’assessora al Welfare, Rosa Barone – si sta contraddistinguendo per l’adozione di misure ed interventi in attuazione di quanto previsto dall’art. 16 della Convenzione di Istanbul, che sottolinea l’importanza di intervenire anche sull’uomo autore di violenza domestica, attraverso l’istituzione ed il sostegno di programmi specifici. I CAM lavoreranno in sinergia con le reti locali antiviolenza, rafforzando così la rete a supporto e protezione per le donne e i minori. Ringrazio, ancora una volta, i miei uffici, per il grande lavoro che stanno svolgendo per il contrasto alla violenza di genere. L’impegno è condiviso con gli altri assessorati, con le associazioni, con la società civile e con tutti coloro che operano per realizzare quel cambiamento socioculturale che auspichiamo da tempo. Solo lavorando insieme, con grande dedizione, si possono ottenere i risultati sperati”.
“La Regione Puglia – ha spiegato la direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Valentina Romano – fungerà da ente capofila di una rete di partenariato composta da soggetti qualificati che dovranno collaborare nella realizzazione delle attività. Oltre alla prevenzione, i Centri erogheranno interventi di natura interdisciplinare rivolti agli autori di atti di violenza, per favorire la consapevolezza rispetto alle proprie condotte, per promuovere comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali, per modificare i modelli comportamentali, al fine di prevenire nuove violenze e ridurre il rischio di recidiva. É altresì previsto un percorso formativo mirato a garantire che gli approcci metodologici siano comuni, a sperimentare un modello di trattamento con una metodologia di intervento integrato di natura psico-socio-educativa, a dare omogeneità alle prassi operative. La cornice sarà quella degli studi di genere con focus sugli stereotipi e i pregiudizi legati ai generi, alle dinamiche di potere che discendono dall’asimmetria esistente nella relazione uomo-donna e ai gap esistenti ancora ai diversi livelli della vita sociale, economica e politica; ampio spazio sarà dato all’approfondimento degli strumenti per la valutazione del rischio di recidiva”.
“Il CAM – ha spiegato Anna Coppola De Vanna, in rappresentanza della Rete di partenariato – è un segmento importante degli interventi che le istituzioni si impegnano ad offrire per rispondere al fenomeno della violenza di genere e per rafforzare le azioni a tutela delle vittime. La presa in carico, quando possibile, degli uomini maltrattanti si configura come un intervento di consapevolizzazione e trasformazione del comportamento violento da una parte e di prevenzione di recidiva dall’altra. In questa doppia efficacia risiede il valore e l’importanza dei servizi CAM che integrano e supportano gli interventi dei CAV, delle FFOO e gli Organismi Giudiziari nei casi di violenza. La tutela delle donne vittime di violenza passa anche dalla costruzione di percorsi dedicati ai maltrattanti per disinnescare i meccanismi sottesi agli agiti violenti ed aumentare il livello di sicurezza nelle relazioni sia rispetto alla partner sia rispetto ai figli. Perché la Rete regionale dei CAM: per la costruzione di un sistema di interventi qualificati; per la condivisione di modelli operativi e la costruzione e replicabilità di buone prassi; per la raccolta dati, il monitoraggio degli esiti e lo studio del fenomeno; per il potenziamento della capillarità degli interventi e per la informazione e sensibilizzazione uniforme sul fenomeno su tutto il territorio regionale”.
“Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa della Regione – ha concluso Vito Giovannetti, Direttore dell’Area socio-sanitaria della Asl di Taranto – che ha proposto il progetto “Articolo 16”, realizzando a Taranto un CAM come servizio pubblico offerto direttamente da ASL Taranto. Questo servizio, fortemente voluto, oltre che dagli organi regionali, anche dalla Direzione Generale dell’Azienda, è una realtà poliedrica e multidisciplinare, come è opportuno che sia quando si affronta una problematica complessa. Abbiamo infatti coinvolto tre strutture aziendali – l’Area Socio Sanitaria, professionalità specifiche del Dipartimento Dipendenze Patologiche e il Servizio di Psicologia Clinica – che stanno mettendo a disposizione per questo progetto le migliori competenze e l’esperienza maturata negli scorsi anni: ASL Taranto, infatti, ha già realizzato un progetto pilota di presa in carico di uomini maltrattanti presso il Consultorio di Massafra, e proprio per questa ragione è stata individuata dalla Regione quale unica ASL pugliese a realizzare direttamente un servizio di questo genere, il che ci rende particolarmente orgogliosi. L’obiettivo di questo nuovo servizio è prevenire e contrastare la violenza di genere, che è ormai un’emergenza nazionale, con il fine ultimo di offrire un supporto valido alle donne vittime di violenza. La nostra ambizione più profonda è quella di operare un cambiamento culturale, attraverso strumenti formativi e terapeutici, agendo su uomini che hanno un’idea disturbata del rapporto con le donne, promuovendo in essi modalità di approcciarsi all’altra persona in modalità non violente”.