La Regione Puglia ieri ha dato il via alla somministrazione della quarta dose di vaccino anticovid (detta anche seconda dose di richiamo o second booster) per le persone over 60 (di età pari o superiore ai 60 anni) e per i pazienti fragili dai 12 anni in su, come da disposizioni ministeriali.
“Le vaccinazioni anticovid in Puglia non si sono mai fermate ma è chiaro che adesso si apre una fase nuova con l’avvio della quarta dose per gli over 60 e per chi ha fragilità – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ieri mattina ha partecipato alle riunioni della Cabina di regia regionale -. Tutta la squadra della Sanità pugliese, insieme alla Protezione civile per la parte logistica, è al lavoro per offrire ai cittadini un servizio efficiente. Massima attenzione verrà data ai cittadini con fragilità per i quali il richiamo con la quarta dose è consigliato dai 12 anni in su: i centri specialistici di cura daranno nuovo impulso alle chiamate attive per garantire le somministrazioni e promuovere anche sessioni vaccinali a loro dedicate. Il vaccino svolge una funzione fondamentale a tutela della salute. Per questo l’invito resta sempre quello di vaccinarsi seguendo le indicazioni nazionali.”
“Abbiamo predisposto – dichiara l’assessore alla Sanità, Rocco Palese – sulla base delle indicazioni nazionali e previo confronto nell’apposita Cabina di Regia regionale, l’aggiornamento alle linee di indirizzo organizzative al fine di garantire la più ampia offerta vaccinale per le popolazione over 60 residente in Puglia, più eventuali turisti nazionali ed esteri da parte delle Aziende Sanitarie Locali attraverso i Punti Vaccinali di Popolazione, i Centri Vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione e dei Distretti Socio-sanitari (circa 60), dei Medici di Medicina Generale e della rete delle farmacie pubbliche e private convenzionate. È importante evidenziare che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) raccomandano la quarta dose di vaccino Covid19 per le persone dai 60 anni in su e per le persone con condizioni mediche che le mettono ad alto rischio di grave malattia.”
Sul portale istituzionale della Regione al link https://www.regione.puglia.it/web/speciale-coronavirus/vaccino-anti-covid/sedi-vaccinali si possono consultare le sedi vaccinali operative tra hub, punti vaccinali di popolazione (PVP) e del territorio (PVT) distinti per provincia con gli orari di apertura. Allo stesso link è disponibile l’elenco delle farmacie, divise per provincia, dove è possibile ricevere la somministrazione del vaccino anticovid.
“Il piano predisposto potrà essere progressivamente aggiornato e potenziato in base alla domanda di vaccinazione da parte della popolazione – spiega il direttore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro -. Gli Uffici sono costantemente al lavoro per monitorare l’andamento delle operazioni. Al momento si può accedere negli hub a sportello, ma per garantire la migliore gestione dei flussi di persone stiamo riattivando anche la modalità di prenotazione online, un servizio che sarà disponibile nei prossimi giorni.”
LA CIRCOLARE DELLA REGIONE PUGLIA CON L’AGGIORNAMENTO DELLE INDICAZIONI OPERATIVE
L’assessore alla Sanità, Rocco Palese, e il direttore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro, hanno emanato la circolare per l’estensione della platea vaccinale destinataria della seconda dose di richiamo nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, con l’aggiornamento delle indicazioni operative, in linea con la nota congiunta trasmessa dal Ministero della Salute applicabile a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della determina AIFA.
Applicando il principio di massima precauzione – si legge nella circolare – e tenuto conto sia dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale con ripresa della curva epidemica, associata ad aumento dell’occupazione di posti letto nelle aree mediche e, in minor misura, nelle terapie intensive, sia delle evidenze disponibili sulla efficacia della seconda dose di richiamo (second booster e quindi quarta dose) nel prevenire forme gravi di Covid19 sostenute dalle varianti maggiormente circolanti, le Autorità europee e nazionali hanno aggiornato le categorie di soggetti per il quali la vaccinazioni anti SARS-CoV-2 è raccomandata.
È necessario, pertanto, che le Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionali assicurino la massima copertura vaccinale a tutte le categorie target.
Si riportano di seguito le parti principali della nuova circolare:
Categorie target
La somministrazione di una seconda dose di richiamo (second booster), con vaccino a mRNA è raccomandata:
a) a tutte le persone di età ≥ 60 anni,nei dosaggi autorizzati per la dose booster (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax);
b) alle persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti (tabella allegato 2 della circolare Ministero Salute) di età ≥ 12 anni, con vaccino a mRNA ai dosaggi autorizzati per la dose booster e per età (dai 12 ai 17 anni con il solo vaccino Comirnaty al dosaggio di 30 mcg in 0,3 mL, a partire dai 18 anni con vaccino a mRNA, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty e di 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax).
Per tutti i soggetti, la somministrazione può avvenire a condizione che sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).
Come specificato anche nella nuova circolare ministeriale e come peraltro già indicato da questo Dipartimento con le note sopra richiamate, si ribadisce che la priorità assoluta delle attività vaccinale è quella di mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di vaccinazione primaria, né la prima dose di richiamo (booster) e per i quali la stessa è già stata raccomandata.
Organizzazione offerta vaccinale
I Direttori Generali in indirizzo e i Coordinatori delle Reti di patologia e delle Malattie rare, assicurano l’immediato potenziamento dell’offerta a livello territoriale al fine di conseguire la massima copertura vaccinale per le categorie target sopra indicate.
A tal fine, l’organizzazione dell’offerta di vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19 è coordinata, su base territoriale, dai Direttori Sanitari e dai Direttori dei SISP dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali e deve essere assicurata da tutte le articolazioni delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, degli I.R.C.C.S. pubblici, degli I.R.C.C.S./E.E. privati, dagli istituti di ricovero privati accreditati, dalle strutture residenziali e dai Nodi/Centri specialistici delle Reti di Patologia e della Rete Malattie Rare della Puglia in favore delle diverse categorie target.
L’obiettivo di copertura vaccinale deve essere garantito mediante:
a) idonea organizzazione e distribuzione territoriale dei Punti Vaccinali di Popolazione, dei Punti Vaccinali Territoriali e dei Punti Vaccinali Ospedalieri;
b) accesso senza prenotazione, presso i PVP, i PVT e i PVO e organizzazione di “open day” per specifiche fasce d’età;
c) accesso con prenotazione, presso i Punti Vaccinali con tale tipologia di accesso;
d) il coinvolgimento, da parte dei Dipartimenti di Prevenzione/SISP ASL, delle Direzioni Sanitarie delle RSA, RSSA perché sia assicurata la vaccinazione dei soggetti ivi ospitati;
e) l’impegno dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, sulla base di quanto concordato nelle sedute dei rispettivi CPR, per la vaccinazione degli assistiti appartenenti alle categorie target e, in specie, i soggetti con elevata fragilità e i soggetti in assistenza domiciliare;
f) il coinvolgimento massivo della rete delle Farmacie pubbliche e private convenzionate, sulla base di quanto previsto dall’art. 12 del decreto-legge 24.12.2021, n.221 convertito, con modificazioni, dalla legge 18.02.2022, n.11, nonché dalla deliberazione della Giunta Regionale 29.07.2021, n.1290 e dall’Atto Dirigenziale 6.8.2021, n.167, in favore delle persone over 60 non in condizione di elevata fragilità;
g) il rafforzamento del sistema di “chiamata attiva” dei singoli cittadini interessati alla somministrazione, da parte dei Centri/Nodi specialistici delle Reti di Patologia e della Rete Malattie Rare per i soggetti in carico alle rispettive Strutture nonché da parte dei SISP/Dipartimenti di Prevenzione per la popolazione generale.
Logistica vaccini
Tenuto conto che il numero di dosi di vaccino attualmente disponibili presso le sedi delle farmacie sedi Hub sono ampiamente sufficienti per la copertura delle categorie target, i Direttori Sanitari e i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione/SISP organizzano con il supporto della Sezione Protezione Civile della Puglia le attività logistiche per assicurare la fornitura delle dosi necessarie a tutti i Punti vaccinali ivi comprese le farmacie, i MMG/PLS, le RSA/RSSA.
La Sezione Protezione Civile della Puglia impiega tutte le risorse professionali necessarie per assicurare il monitoraggio delle dosi di vaccino anti SARS-CoV-2 disponibili presso le farmacie sedi Hub.
Le Aziende Sanitarie provvedono alla gestione logistica dei vaccini secondo le modalità organizzative già in essere, al fine di assicurare la gestione delle richieste di vaccino e la distribuzione delle dosi in favore di tutti i soggetti coinvolti e di tutti punti vaccinali attivi.
Soggetti con pregressa infezione da Covid-19
Secondo le indicazioni di AIFA per le persone che hanno avuto il Covid (con o senza sintomi) si devono osservare le seguenti indicazioni:
a) per le persone che devono ancora iniziare il ciclo vaccinale primario possono essere vaccinate con un’unica dose di vaccino non prima dei 3 mesi dalla positività, ma preferenzialmente entro 6 mesi e comunque entro 12 mesi dalla guarigione;
b) per le persone in condizione di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, in caso di pregressa infezione da Covid, resta valida la raccomandazione di proseguire con la schedula vaccinale completa prevista;
c) per le persone che hanno contratto il Covid dopo la prima dose di vaccino con schedula vaccinale a due dosi, si seguono le seguenti indicazioni:
• in caso di infezione confermata, entro il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, è indicato il completamento della schedula vaccinale con una seconda dose da effettuare entro 6 mesi (180 giorni) dalla documentata infezione (data del primo test molecolare positivo).
Trascorso successivamente un intervallo minimo di almeno 5 mesi (150 giorni) dal ciclo vaccinale così completato è quindi indicata la somministrazione di una dose di richiamo (booster) ai dosaggi autorizzati per la stessa;
• in caso di infezione confermata, oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, la schedula vaccinale è da intendersi completata in quanto l’infezione stessa è da considerarsi equivalente alla somministrazione della seconda dose; l’eventuale somministrazione di una seconda dose non è comunque controindicata;
d) per le persone che hanno contratto il Covid dopo un ciclo primario completo è indicata la somministrazione di una dose di richiamo (booster) purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 4 mesi (120 giorni).
Si pone in evidenza che, in ragione dell’utilizzo improprio di test antigenici rapidi per SARS-CoV-2 autosomministrati con conseguente mancata registrazione della positività e della guarigione nel sistema informativo regionale “IRIS”, la posizione dei soggetti eleggibili alla somministrazione della prima o della seconda dose booster deve essere attentamente valutata da parte dei medici vaccinatori mediante idoneo approfondimento anamnestico con i soggetti da sottoporre a vaccinazione acquisendo, ove ritenuto opportuno, anche l’autodichiarazione circa l’assenza di pregresse infezioni da Covid-19 e di conseguente guarigione in un periodo non inferiore a 120 giorni dalla data prevista per la somministrazione della dose di vaccino.
ANALISI EPIDEMIOLOGICA IN PUGLIA
Il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia ha rilevato nelle ultime 5 settimane un importante incremento dei contagi, che sta interessando peraltro tutta l’Italia: all’inizio del mese di giugno nella nostra regione il tasso di incidenza si attestava su valori di 180 casi per 100.000 abitanti, Rt sintomi pari a 0.72, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica era l’8% con 241 persone ricoverate, mentre in terapia intensiva il 3%.
I dati dell’ultima settimana di monitoraggio epidemiologico (dati relativi al periodo 27 giugno – 3 luglio, aggiornati al 7 luglio) hanno restituito un quadro diverso, con un tasso di incidenza settimanale di 1320 casi per 100.000 abitanti, 380 ricoverati in area medica (tasso di occupazione 14%) e 18 in terapia intensiva (4%). L’indice Rt sintomi è 1.5, compatibile con uno scenario epidemico di tipo 3, che implica una situazione di trasmissibilità diffusa con rischi – nel medio periodo – di sovraccarico dei servizi assistenziali. Nella giornata di oggi, 12 luglio, il tasso di incidenza risulta pari a 1417 casi per 100.000 abitanti.
Come nella gran parte dei Paesi europei e nelle altre regioni italiane, la curva dei contagi ha ripreso a salire sia per l’arrivo delle sottovarianti Omicron B.4 e B.5, sia per l’allentamento delle misure di precauzione.
Le sottovarianti ormai prevalenti hanno infatti caratteristiche di diffusività e di evasione dalla risposta immunitaria tali da aumentare i rischi di contagio, anche tra le persone che hanno già contratto l’infezione da SARS-CoV-2 nelle precedenti ondate: la percentuale di reinfezioni è passata dal 6% all’ 11% nell’ultima settimana di monitoraggio. Si segnala che le persone che non hanno ricevuto nessuna vaccinazione hanno un rischio di reinfezione di oltre due volte più alto delle persone vaccinate.
L’incremento dei contagi sta riguardando in questa fase tutte le fasce di età, con valori più elevati nelle classi centrali (30-39 anni).
La proporzione di persone con manifestazioni severe della malattia rimane bassa nonostante l’aumento dei contagi, grazie alle vaccinazioni anti COVID-19 che continuano ad esercitare un’ottima protezione nei confronti delle conseguenze più gravi dell’infezione.
Il rischio di ricovero e decesso continua ad essere elevato nelle persone non vaccinate: i non vaccinati hanno un rischio maggiore di oltre 3 volte di essere ricoverati rispetto a chi ha ricevuto una dose booster e di oltre 7 volte di morire per COVID e il rischio aumenta con l’aumentare dell’età.
La Regione Puglia ha comunque da tempo attivato un tavolo di monitoraggio quotidiano delle chiamate del 118, degli accessi al pronto soccorso e dei posti letto dedicati al COVID-19 e all’assistenza ordinaria, che consente di modulare tempestivamente l’offerta di servizi rispetto al mutare della situazione dei contagi.
Negli ultimi tre giorni sembra assistersi ad una iniziale decelerazione della curva epidemica: il numero di contagi risulta ancora in incremento rispetto ai 7 giorni precedenti, ma la variazione percentuale positiva è passata da oltre il 70% della settimana scorsa a valori al di sotto del 40%. Ciò significa che i casi sono tuttora in aumento ma con una velocità minore: si tratta di primi segnali incoraggianti ma che devono trovare conferma nei prossimi giorni e devono spingere ad aumentare i livelli di cautela, se vogliamo riportare l’andamento dell’epidemia a livelli più gestibili nelle prossime settimane.
Rimane infatti fondamentale cercare di contenere la circolazione virale e mitigare al massimo l’impatto clinico dell’epidemia, per prevenire l’insorgenza di nuove varianti, per ridurre il rischio di persone con manifestazioni del cosiddetto long COVID-19, per proteggere le persone più vulnerabili, per non sovraccaricare il sistema sanitario nelle delicate settimane di agosto.
L’andamento epidemiologico dei contagi risente oggi della diffusione dei test antigenici rapidi SARS-CoV-2 autosomministrati i quali, acquistati direttamente dai cittadini, non consentono il completo tracciamento dei contagi e la registrazione puntuale di tutti i soggetti che si sono infettati e che sono guariti con conseguenti riflessi negativi sulle attività di gestione dell’emergenza e di copertura vaccinale; infatti, i soggetti guariti e non tracciati nei sistemi informativi regionali e nazionali non sono rilevati ai fini della definizione della popolazione target per fascia d’età o condizione di fragilità.
Pertanto, la Regione Puglia ha ribadito con propria circolare che i soli test ammessi ai fini della conferma di contagio da Covid-19 e di accertamento della guarigione sono i test molecolari e i test antigenici rapidi di terza generazione effettuati dalle ASL, dalle farmacie, dai laboratori pubblici e privati nonché dai professionisti ammessi a far parte della rete regionale SARS-CoV-2 garantiti ai cittadini aventi diritto con oneri a carico del SSR, i quali sono tenuti alla registrazione dei dati nella piattaforma informatica regionale che conferisce poi i dati alle piattaforme nazionali.
“Due sono gli strumenti a nostra disposizione: per limitare i contagi occorre continuare ad adottare le misure di prevenzione individuali e collettive raccomandate – spiega Lucia Bisceglia, direttrice Area Epidemiologia e Care Intelligence AReSS Puglia – uso della mascherina negli ambienti chiusi, soprattutto se ci sono persone fragili, e in tutte le occasioni di possibile assembramento ma anche frequente ventilazione dei locali; per prevenire le conseguenze più gravi della malattia è necessario garantire l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione, e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo per le categorie attualmente previste”.