dott. Giuseppe Pizzuto, Urologo.
Il tumore testicolare è il tumore solido più frequente per i pazienti al di sotto dei 40 anni. Colpisce maggiormente i pazienti giovani, con un picco tra i 15 e i 34 anni. Ogni anno in Italia circa 2500 ragazzi ne sono colpiti, ed il trend sembrerebbe essere in crescita. Esistono varie possibili condizioni che predispongono all’insorgenza del tumore testicolare. Ma facciamo un passo indietro.
Il testicolo è l’organo maschile deputato alla produzione di spermatozoi e dell’ormone sessuale maschile, il testosterone. Fisiologicamente i testicoli sono due, nel maschio adulto si trovano posizionati nella sacca scrotale. Nel neonato invece il testicolo può trovarsi a livello dell’addome o in prossimità della radice dello scroto. Normalmente il testicolo tende a portarsi nella sua posizione finale nello scroto entro i 2 anni di vita in maniera spontanea. Se ciò non accade, si parla di criptorchidismo, una condizione che interessa dal 5 al 15% dei neonati, soprattutto se prematuri. Un testicolo criptorchide, cioè non disceso correttamente nello scroto, ha un rischio aumentato di sviluppare un tumore, oltre a compromettere la spermatogenesi e quindi la fertilità del paziente Un’altra alterazione anatomica che può aumentare il rischio di tumore testicolare è l’ipospadia.
L’ipospadia è un’alterazione anatomica dell’uretra, il canale dal quale uriniamo. In tale anomalia, il tratto terminale dell’uretra, cioè il meato uretrale, è più vicino all’asta del pene o ai testicoli. Studi scientifici dimostrano che il paziente ipospadico presenterà un rischio maggiore di sviluppare un tumore testicolare. Altri fattori di rischio sono la familiarità per tumore testicolare e la presenza di tumore nel testicolo controlaterale. Nelle prime fasi della malattia, il tumore del testicolo si sviluppa come un nodulo più o meno duro. I pazienti non presentano generalmente dolore o bruciore a livello dello scroto, se non nelle fasi più avanzate o in caso di emorragia dai vasi tumorali. Nelle fasi precoci il tumore tende quindi ad avere un comportamento subdolo. Nelle fasi successive il tumore testicolare tende ad aumentare di dimensione, potendo coinvolgere anche lo scroto, o andando a sviluppare metastasi in prossimità dei grandi vasi sanguigni dell’addome e del torace. Negli stadi più avanzati quindi, oltre alle problematiche locali dovute all’ingombro di un testicolo aumentato di dimensioni, il paziente potrebbe sviluppare anche problematiche intestinali o polmonari.
La visita urologica permette di valutare l’assenza di noduli testicolari, potendosi avvalere, quando opportuno, dell’ecografia testicolare. Nel corso della visita, lo specialista può istruire il paziente all’autopalpazione testicolare periodica, cioè alla ricerca di nodularità, anche di piccole dimensioni, al fine di diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali, permettendo la diagnosi precoce e quindi una maggiore sopravvivenza. In questo caso, si parlerà di prevenzione secondaria. E’ importante sapere che la sopravvivenza del paziente con tumore testicolare nella fase iniziale può arrivare al 99%, sopravvivenza che scende man mano che la patologia progredisce.
Chi è Giuseppe Pizzuto
Dirigente Medico di Primo Livello presso l’ospedale della Murgia “F. Perinei” ASL Bari. Già Dirigente Medico presso l’ospedale “Di Summa-Perrino” di Brindisi. Laureato presso l’Università degli studi di Bari col massimo dei voti. Ha conseguito il diploma specialistico in Urologia e Andrologia presso l’Università degli studi di Torino presidio Molinette con il massimo dei voti. Attivo in ricerca scientifica in campo andrologico e oncologico con studi pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Pregresse esperienze formative e lavorative in ambito Medico e Urologico presso: Ospedale Reina Sofia in Cordoba (Spagna), Hospital Universitario da Universidade Federal do Piaui (Teresina, Brasile) Noth Kinangop Catholic Hospital (Noth Kinangop, Kenya) Ospedale San Lazzaro, Alba (Cuneo). Si occupa di Patologia benigna e maligna in campo Urologico e Andrologico con approccio clinico e chirurgico endoscopico, laparoscopico e open. Per saperne di più: https://www.urologo.online