Importante traguardo raggiunto dall’ospedale universitario. Nuova vita per un uomo originario di Pesaro. Da inizio anno sono 9 i trapianti di cuore già realizzati dall’equipe cardiochirurgica del prof. Aldo Milano.
Trapianto di cuore numero 100 al Policlinico di Bari. Il ricevente è un uomo di 71 anni, originario di Pesaro, che ha scelto il centro trapianti di Bari per il delicato intervento chirurgico. Il paziente ha superato la fase di osservazione in terapia intensiva cardiochirurgica ed è stato trasferito in reparto per il completo recupero. Il trapianto è stato eseguito dall’equipe del prof. Aldo Milano, direttore dell’unità operativa di cardiochirurgia dell’azienda ospedaliero universitaria barese, con primo operatore il prof. Tomaso Bottio.
“Sono già 9 i trapianti di cuore eseguiti da inizio anno. Grazie a un significativo aumento di donatori e al grande lavoro di coordinamento del centro regionale trapianti, nella nostra regione possiamo dare più possibilità ai nostri pazienti in attesa di trapianto”, spiega il prof. Milano.
“Due pazienti sono arrivati dalla Basilicata, l’ultimo dalle Marche – aggiunge il prof. Milano – C’è un ottimo rapporto di collaborazione con i cardiologi sul territorio e il riconoscimento della professionalità del nostro centro. Lo scorso anno abbiamo chiuso con 9 trapianti, quest’anno siamo già ai livelli di centri più grandi del nord Italia”.
“Un importante traguardo per il Policlinico di Bari – aggiunge il direttore generale del Policlinico barese, Giovanni Migliore – Il primo trapianto di cuore è stato effettuato qui nel 2002 ma negli ultimi cinque anni, nonostante il Covid abbia limitato il numero dei donatori, è stato eseguito il 40% dei trapianti di cuore della storia del Policlinico. L’attività trapiantologica è altamente specialistica, richiede un impegno multidisciplinare che vede coinvolte unità operative, laboratori, centro trasfusionale, rianimatori, equipe di chirurgia, e può essere considerata come indicatore del buon funzionamento di un ospedale, per questo solo alcuni centri di eccellenza, come il Policlinico, sono in grado garantirla”.