Al via le audizioni per la stesura di un percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale dedicato alle demenze.
Il 28 febbraio è stata una giornata importante per la lotta alle malattie neurodegenerative in Puglia: nella sede della Regione la Presidente del Consiglio, Loredana Capone, ha coordinato un’audizione sull’avvio del Piano Regionale per le Demenze, nell’ambito delle attività della commissione Sanità del Consiglio Regionale Pugliese, presieduta dal Presidente Mauro Vizzino. All’incontro hanno partecipato il prof Giancarlo Logroscino, Ordinario di Neurologia presso l’Università di Bari, riconosciuto come uno dei maggiori esperti a livello internazionale nella ricerca contro le malattie neurodegenerative, la dott.ssa Maria Pia Cozzari, Presidente di Anthropos Società Cooperativa Sociale che da anni opera nel settore delle demenze, il dott. Pietro Schino e la dott.ssa Katia Pinto, da sempre impegnati sul tema e promotori dell’associazione Alzheimer Italia Bari.
La Presidente del consiglio e il Presidente della Commissione Sanità hanno dato il via ai lavori per la costruzione del Piano Regionale che si inserisce all’interno del Piano Nazionale delle Demenze. In particolare, la Presidente Capone ha detto che a disposizione della Puglia sono stati messi quasi 800 mila euro in tre anni (come da decreto n.178 del Ministero della Salute del 30 dicembre 2020) per migliorare i servizi e finanziare la ricerca sulle demenze. “Le demenze – ha sottolineato la Presidente del Consiglio della Regione Puglia – colpiscono principalmente donne e uomini sopra i 65 anni e, considerando che in Puglia questi rappresentano il 23% della popolazione, l’avvio del piano regionale per il contrasto a queste patologie è una priorità non più procrastinabile”.
Il professor Logroscino, direttore del Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’Invecchiamento Cerebrale dell’Università di Bari presso l’ospedale card. G. Panìco di Tricase (individuato come Centro di riferimento pugliese per le tali patologie dalla stessa Regione Puglia già nel 2016), ha espresso la necessità di partire con un censimento tramite le ASL regionali delle strutture territoriali esistenti, le UVA (Unità Valutative Alzheimer), denominate e rimodulate, con il piano nazionale demenze, in CDCD (Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze). Il professore ha inoltre sottolineato l’importanza di investire nella ricerca per adeguarsi ad un quadro diagnostico rapidamente in evoluzione, che vede un notevole miglioramento dell’efficienza delle tecniche di diagnosi e follow-up. Logroscino si è soffermato in particolare sulle potenzialità dell’Aducanumab, primo farmaco causale che agisce sui meccanismi patogenetici della malattia di Alzheimer e non solo sui sintomi. Il Centro del Panìco fa parte dei circa 300 centri al mondo a condurre la sperimentazione sul farmaco che è già stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Sati Uniti ed è in fase di verifica da parte l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), la cui decisione è attesa nella prossima primavera. Nel Centro pugliese il professore, insieme ad un’equipe di giovani ricercatori, ha attivato negli ultimi cinque anni diversi protocolli sperimentali avanzati per la diagnosi e il trattamento in fase precoce del deterioramento cognitivo nella malattia di Alzheimer e di altre demenze a prevalenza alta (Alzheimer) o bassa (tipo la demenza fronto-temporale). Secondo il professore garantire ai cittadini pugliesi l’accesso ai nuovi farmaci nella maniera appropriata, ossia con una opportuna selezione dei possibili candidati su basi diagnostiche, dovrà essere uno degli obiettivi del Piano Regionale Demenze. Questo processo di selezione dei candidati alle nuove terapie, con farmaci quali gli anticorpi monoclonali, potrà essere fatto solo in centri ad altissima qualificazione ed in collegamento con le strutture territoriali.
Importante è stato l’intervento della dott.ssa Maria Pia Cozzari, la quale ha evidenziato, oltre ai vantaggi di avviare un protocollo per un percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale dedicato, coinvolgendo strutture qualificate, l’importanza di costruire un piano dal respiro interregionale, coinvolgendo le regioni limitrofe alla Puglia per convogliare i fondi nazionali e promuovere le pratiche migliori.
Sulla stessa linea i contributi del dott. Pietro Schino e della dott.ssa Katia Pinto secondo i quali bisogna investire soprattutto sulla diagnosi precoce, arma essenziale per contrastare queste patologie il cui impatto sociale è sempre più elevato come anche nella gestione a lungo termine dei pazienti.
Al termine dell’incontro l’Assessore alla Salute della Regione Puglia, dott. Rocco Palese, e la dott.ssa Elena Memeo, per il Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, si sono impegnati alla creazione di un tavolo tecnico regionale che abbia fra gli obiettivi la definizione di una rete hub&spoke: un collegamento fra i centri territoriali (spoke) che confluisca verso un’unità decisionale (hub), in modo da ottimizzare il processo di diagnosi e presa in carico dei pazienti con demenza.