Il problema del soprappeso e dell’obesità colpisce più del 50% della popolazione EU, contribuendo in maniera importante allo sviluppo di patologie croniche come diabete e disordini cardiovascolari. In particolare, l’obesità infantile è cresciuta di 10 volte negli ultimi 40 anni e circa il 60% di questi bambini mantiene il problema del sovrappeso anche in età adulta.
Nei paesi del Mediterraneo circa il 40% dei bambini di età compresa fra i 6 e i 9 anni sono sovrappeso o obesi, presentando così l’incidenza più alta di tutta l’Europa. L’Università degli Studi di Bari collabora con l’Università di Bologna nell’attuazione del progetto in quanto Hub italiano di EIT Food, che ha cofinanziato il progetto CLIMB-OUT. L’Ente Europeo promuove lo sviluppo del settore agroalimentare attraverso iniziative innovative e sostenibili dal punto di vista economico, che migliorano la nostra salute, il nostro accesso ad alimenti di qualità e il nostro ambiente.
“Il progetto – spiega la prof.ssa Patrizia Brigidi responsabile scientifico per l’Università di Bologna – ha l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti predittivi per la valutazione precoce del rischio di obesità basati sul profilo del microbiota intestinale, l’insieme dei microrganismi contenuti nell’intestino umano, capaci di sintetizzare vitamine e altre sostanze che aiutano l’organismo a svolgere le proprie funzioni quotidiane. Questa enorme quantità di batteri opera in relazione con tutte le nostre cellule e svolge quindi un ruolo rilevante nello sviluppo dell’obesità soprattutto nell’infanzia, periodo importante per riuscire a revertire questo trend. Per sviluppare questi strumenti predittivi innovativi, CLIMB-OUT utilizzerà i risultati ottenuti da studi precedenti, quali ad esempio il progetto Europeo MyNewGut, focalizzati sulla caratterizzazione del microbioma in bambini (6-12 anni) reclutati soprattutto in Europa del Sud (Italia e Spagna) e seguiti in studi longitudinali durati diversi anni. Ciò ha consentito di identificare bambini che nel tempo sono rimasti normopeso, altri che hanno sviluppato obesità mantenendola stabilmente nel tempo, e altri ancora che, dopo aver acquisito peso, sono ritornati ad essere normopeso. Il profilo del microbioma di tutti questi bimbi è risultato molto diverso, e di particolare interesse sono stati i soggetti disbiotici, ossia con microbiota intestinale squilibrato per numero di batteri o per qualità dei ceppi batterici, identificati in bambini normopeso, con abitudini alimentari sbagliate, che nel tempo hanno sviluppato obesità. Oltre che a livello di microbioma, tutti questi bimbi sono stati caratterizzati anche per altri parametri metabolici, fisiologici e immunitari, studiati mediante l’impiego delle più avanzate tecnologie di biologia molecolare, consentendo così di ottenere ampi database che CLIMB-OUT vuole analizzare mediante approcci di intelligenza artificiale per individuare configurazioni del microbioma che insieme ad altre caratteristiche individuali possono essere integrati in strumenti in grado di prevedere potenziali sviluppi di patologie.”
CLIMB-OUT svilupperà anche nuovi programmi educativi e di comunicazione, che coinvolgeranno sia le famiglie che le scuole, tenendo conto anche di importanti parametri correlati alle condizioni socio-economiche, al fine di migliorare le abitudini alimentari e lo stile di vita dei bambini a rischio di obesità.