Il gruppo di ricerca dell’Unità di Cancer Biomarkers dell’Istituto di Medicina Rigenerativa (ISBReMIT) dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo è impegnato su diversi fronti della ricerca sul tumore al polmone: dallo studio delle cause e dei meccanismi di sviluppo dei diversi tipi di tumore, alla diagnosi precoce e nella cura.
Tra le malattie polmonari, il tumore è quella che oggi rappresenta la principale causa di morte. Al tumore del polmone sono attribuiti ogni anno 380mila decessi solo in Europa e 1,8 milioni di decessi in tutto il mondo con 2 milioni di nuove diagnosi. Numeri che, con la pandemia da COVID-19, si prevede aumenteranno. L’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza è fortemente impegnato nella ricerca delle cause, della diagnosi precoce e della cura del tumore al polmone e, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia negli ultimi diciotto mesi, questa ricerca ha raggiunto importanti risultati.
Una firma genetica per l’adenocarcinoma aggressivo
Un recente studio condotto da Casa Sollievo ha esaminato i meccanismi di insorgenza dell’adenocarcinoma polmonare (LUAD) che, per la forma aggressiva, sono ancora poco chiari. Questo tipo di tumore polmonare è il principale “non a piccole cellule (NSCLC)” e viene diagnosticato in circa il 40-50% di tutti i casi di tumore polmonare. Lo studio è stato coordinato da Fabrizio Bianchi, responsabile dell’Unità di Cancer Biomarkers dell’Istituto di Medicina Rigenerativa (ISBReMIT), IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, che si avvale del supporto di enti sponsor quali l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (AIRC) e il Ministero della Salute. «Utilizzando più coorti di pazienti (per un totale di 1.227 pazienti coinvolti) e linee cellulari tumorali», ha spiegato Valentina Melocchi – ricercatrice dell’Unità di Cancer Biomarkers e primo autore dello studio – sono stati analizzati il trascrittoma dell’adenocarcinoma polmonare (LUAD) e i profili di espressione genica mutazionale e immunitaria. È stato così possibile identificare un particolare sottotipo di adenocarcinoma polmonare denominato “C1-LUAD”, già molto aggressivo nelle sue prime fasi di sviluppo». Il gruppo di ricerca sta anche lavorando ad un nuovo test molecolare basato sull’analisi di alcuni microRNA, piccoli RNA con funzione regolatoria e capaci di identificare il sottotipo C1-LUAD. Il test – già depositato all’Ufficio Europeo dei Brevetti – che permetterà di identificare precocemente i tumori del polmone più aggressivi, che necessitano quindi di terapie mirate per ridurne il loro potenziale metastatico, viene descritto in un altro recente studio realizzato da Elisa Dama, biostatistica dell’Unità di Cancer Biomarkers.
Una causa genetica per il tumore al polmone dei non fumatori
Importanti anche i risultati conseguiti dal gruppo sulle neoplasie polmonari del Laboratorio di Oncologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, nella persona della ricercatrice Lucia Anna Muscarella, nell’ambito di un altro studio di recente pubblicazione che ha indagato le cause del tumore al polmone nei pazienti non fumatori. Analizzando la sequenza del Dna di tumori prelevati da 232 pazienti che non avevano mai fumato e con il tumore del polmone, i ricercatori hanno identificato tre sottotipi cui corrispondono tre diverse tipologie di mutazione genetica. Sulla base di queste differenze diventa ora possibile calibrare diagnosi e terapie.
Due prestigiose borse di studio
Casa Sollievo, a dimostrazione dell’eccellenza della sua ricerca sul tumore al polmone per migliorarne la diagnosi precoce e la terapia, si è recentemente aggiudicata finanziamenti per un valore complessivo di 500.000 euro: Tommaso Colangelo, dell’Unità di Cancer Biomarkers, ha vinto il bando del Ministero della Salute “Ricerca Finalizzata Giovani Ricercatori 2020” e anche una delle borse di studio annuali messe in palio dalla Fondazione Umberto Veronesi (FUV). Inoltre, Roberto Cuttano, giovane ricercatore anche lui operativo nell’Unità di Cancer Biomarkers dell’ISBReMIT, è vincitore di una delle 6 borse di studio messe in palio in Italia dalla Fondazione Pezcoller.
«I risultati ottenuti dal nostro IRCCS e dal nostro gruppo di ricerca», ha commentato Fabrizio Bianchi, «rappresentano una grande soddisfazione che attesta ancora una volta l’innovazione dei progetti portati avanti e la loro elevata qualità scientifica. Voglio ringraziare non solo il team, ma anche l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (AIRC) per i molti finanziamenti che negli ultimi anni ci hanno permesso di raggiungere questi importanti traguardi».