La Società Italiana di Alcologia (SIA) ha messo a punto le raccomandazioni sul management delle epatopatie alcol-correlate in era COVID-19. Il testo, pubblicato a giugno 2021 da Digestive Diseases and Sciences con il titolo “Alcohol-Related Liver Disease in the Covid-19 Era: Position Paper of the Italian Society on Alcohol (SIA)” nasce dalla collaborazione tra il Centro OMS per la ricerca sull’alcol in ISS, la SIA e i Centri Alcologici Regionali.
Tale attività è frutto del lavoro di un gruppo di esperti della SIA – tra i quali la dott.ssa Doda Renzetti, responsabile delle Patologie alcol-correlate al Mater Dei Hospital di Bari – e dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità su:
- insufficienza epatica nel paziente affetto da epatopatia alcol correlata (alcohol related liver disease – ALD) e COVID-19
- tossicità epatica dei farmaci utilizzati nel trattamento del COVID-19;
- interazioni tra i farmaci utilizzati per le epatopatie e quelli per l’infezione da SARS-CoV-2)
- riorganizzazione del management delle epatopatie alcol-correlate compensate e decompensate e del trapianto di fegato durante la pandemia di COVID-19.
I contenuti delle analisi si basano sulle evidenze della letteratura recente sull’argomento e prendono in considerazione le indicazioni delle principali associazioni e società scientifiche del settore in ambito europeo e internazionale (EASL, ESCMID, AASL, APASL, WGO, ECDPC, WHO).
Scenario
L’infezione da SARS-CoV-2 e la relativa malattia (COVID-19), descritta nel 2019, si è diffusa rapidamente in tutto il mondo con più di 100 milioni di persone infettate. L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti dalla diffusione di questa malattia altamente infettiva. A febbraio 2021, i soggetti contagiati in Italia erano 2,72 milioni di cui 2,23 milioni guariti e 93.577 morti; nonostante il numero di soggetti infetti sia attualmente in diminuzione e il programma di vaccinazione attivo, il numero di decessi continua a essere alto e di recente il problema delle varianti crea incertezze sulla fine della pandemia.
Il consumo di alcol in tutto il mondo è responsabile di circa il 5,9% di tutti i decessi (3,3 milioni di decessi) ed è associato a circa 200 diverse condizioni e malattie, tra cui quattordici diversi tipi di cancro, una maggiore suscettibilità alle infezioni, e al fenomeno della dipendenza. Nel mondo la prevalenza di disturbi da uso di alcol (Alcohol Use Disorders – AUD) varia tra 3 e 15%. ALD e AUD sono le conseguenze più comuni del consumo dannoso di alcol in tutto il mondo. Recenti evidenze suggeriscono che il periodo di isolamento ha incrementato il consumo dannoso di alcol (passato dal 4,4% all’11,1%). Oltre a ciò, la cirrosi epatica alcolica è responsabile dello 0,9% di tutti i decessi e del 47,9% dei decessi correlati alla cirrosi epatica e si prevede che le ALD diventeranno la principale indicazione per il trapianto di fegato insieme alla cirrosi da steatosi non alcolica. Infine, anche l’insufficienza epatica è stata segnalata come una comune manifestazione del COVID-19; sebbene il suo significato clinico sia ancora poco chiaro, è importante definire se le ALD debbano essere considerate un fattore di rischio per un decorso severo della COVID-19.
Conclusioni
Una migliore consapevolezza nella gestione delle ALD nei pazienti affetti da COVID-19 sarà una parte essenziale delle competenze cliniche degli specialisti in gastroenterologia, epatologia, medicina interna e disturbi da dipendenza che incontreranno pazienti con questa complessa condizione nella loro pratica clinica quotidiana.
Il link utile per leggere la versione integrale dell’articolo pubblicato su Digestive Diseases and Sciences è: https://doi.org/10.1007/s10620-021-07006-1