Oltre un quintale di mitili è stato sequestrato nell’ultima settimana di maggio nella città di Taranto. Come negli anni scorsi, è in atto una vasta operazione di Polizia di Stato, Guardia Costiera e Dipartimento di Prevenzione della ASL Taranto tesa al contrasto della vendita abusiva di mitili per le strade cittadine.
Purtroppo, nonostante gli appelli ad acquistare in sicurezza il frutto che caratterizza la Città dei Due Mari, anche quest’anno, con l’arrivo della bella stagione, si moltiplicano i banchetti improvvisati su cui vengono esposte reste di mitili e vaschette con prodotto sgusciato in condizioni igienico sanitarie assolutamente incompatibili con la sicurezza alimentare. Spesso, tali prodotti risultano insudiciati e detenuti a temperature tali da permettere una proliferazione di germi tale da determinare l’insorgenza di patologie anche gravi, come dimostrano i casi di Salmonellosi segnalati negli Ospedali della città.
Al rischio igienico si associa la costante mancanza di documenti che attestino la provenienza dei mitili. Pertanto, chi acquista mette a rischio seriamente la propria salute non essendo possibile stabilire se il prodotto sia stato sottoposto ai controlli sanitari alla luce delle ormai note restrizioni sulla vendita di cozze provenienti dal primo Seno del Mar Piccolo di Taranto.
Le attività intraprese di sequestro e distruzione dei mitili venduti in queste precarie condizioni e le conseguenti denunce penali nei confronti dei trasgressori continueranno in maniera incessante nelle prossime settimane, nell’ottica di salvaguardare la salute dei consumatori. Tali attività, inoltre, sono importanti nell’ottica di promuovere l’acquisto di mitili presso gli esercizi commerciali regolarmente autorizzati e presso i quali vengono effettuati numerosi controlli sanitari, tanto sui locali di vendita quanto sul prodotto, a tutela della salute pubblica.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Taranto invita i consumatori a non acquistare per nessun motivo molluschi venduti e detenuti sui banchetti allestiti in maniera abusiva in quanto potenziale veicolo di malattie infettive importanti.