Cresce la qualità dell’offerta assistenziale dell’Ospedale molfettese. Operazioni mininvasive e vantaggi per i pazienti: degenza ridotta, minor impiego di farmaci e maggiore velocità di recupero.
Tecniche mininvasive sofisticate coniugate con interventi in urgenza. La Chirurgia Generale dell’Ospedale di Molfetta nelle ultime settimane si è misurata con successo con due interventi di splenectomia laparoscopica in urgenza per sanguinamento. L’asportazione della milza, causata da eventi traumatici, ha messo alla prova l’Unità Operativa di Chirurgia Generale di Molfetta, diretta dal dr. Stefano Camporeale, in prima linea come unico centro operativo nella gestione dell’attività chirurgica d’urgenza e d’elezione di tutto il nord barese.
L’opzione laparoscopica, una tecnica mininvasiva basata su piccole incisioni chirurgiche e l’utilizzo di una moderna strumentazione, nel trattamento chirurgico delle lesioni della milza (acute e croniche) rappresenta ormai la scelta migliore nelle patologie ematologiche benigne ed una valida alternativa (correlata all’esperienza del chirurgo) rispetto alla metodica tradizionale “a cielo aperto”, sia in elezione sia in urgenza. «Sono ben noti i vantaggi della chirurgia laparoscopica – spiega il dr. Camporeale – che consistono fondamentalmente in minore durata della degenza media, ridotto utilizzo di farmaci analgesici, maggiore velocità di recupero con un vissuto del post-operatorio qualitativamente migliore, minor rischio di laparoceli post-operatori, oltre ovviamente agli innegabili migliori risvolti estetici degli esiti cicatriziali. La splenectomia laparoscopica ci consente di arricchire l’ormai consolidata esperienza e tradizione laparoscopica del nostro Ospedale».
«Questa nuova opportunità a disposizione degli utenti del “Don Tonino Bello” rappresenta il frutto di un notevole impegno di tutto il personale, medico, infermieristico e ausiliario, del reparto e di sala operatoria, che in funzione di un’attenta gestione delle risorse – rimarca ancora Camporeale – finalizza le risorse operative, nei limiti delle competenze specifiche di ciascuno, al raggiungimento di obiettivi condivisi di livello tecnico sempre più elevato, anche e soprattutto in un periodo particolarmente stressante e che richiede un supplementare carico lavorativo».
Importante, al fianco della professionalità dei chirurghi, è anche l’impegno anestesiologico per l’esecuzione della Splenectomia laparoscopica in urgenza, molto più problematica rispetto alla tecnica open, in quanto gli specialisti lavorano in posizioni diverse ed estreme rispetto alle solite. «I nostri anestesisti e il nostro personale di sala operatoria – aggiunge il responsabile della Chirurgia – nell’ottica di un benefico e proficuo avanzamento tecnologico hanno reso possibile, insieme all’équipe chirurgica e di reparto, l’esecuzione di un intervento complesso come la laparoscopia avanzata in urgenza».
Un altro passo in avanti lungo il percorso di miglioramento, da tempo pianificato, tendente all’incremento qualitativo dell’offerta prestazionale chirurgica, laparoscopica e non, già peraltro posizionata ad un livello medio-alto per un ospedale delle dimensioni del “Don Tonino Bello”. Nel 2020, nonostante l’emergenza pandemica e i limiti imposti all’attività in elezione, sono stati eseguiti nel Presidio di Molfetta 225 interventi chirurgici di routine e d’urgenza tra cui, oltre alla splenectomia, la appendicectomia laparoscopica, la colecistectomia laparoscopica, la chirurgia laparoscopica del colon per malattie tumorali e infiammatorie, il trattamento laparoscopico del laparocele e la laparoscopia diagnostica in urgenza e per malattie tumorali. Intensa anche l’attività ambulatoriale, che ha registrato 4.523 prestazioni, comprendenti visite specialistiche, medicazioni, interventi ambulatoriali, diagnostica ecodoppler e prestazioni ambulatoriali di proctologia e vulnologia.