La pandemia da Covid-19 ha determinato effetti devastanti sulla salute ma anche su tutto ciò che potremmo definire “benessere generale”, determinato anche da tutti quei comportamenti, tra cui la sessualità, importanti per una migliore qualità di vita.
Durante questo anno di Covid, si è vissuto un improvviso e inatteso processo di trasformazione da una precedente dimensione di libertà ad una realtà governata dall’isolamento e dal distanziamento sociale.
In uno scenario di questo tipo, uno tra gli aspetti colpiti è stato senza dubbio quello della sfera sessuale, con un generale ed importante calo del desiderio per la paura del contagio.
Gli effetti negativi prodotti dall’epidemia da Covid-19 hanno determinato un decremento delle nascite, causato proprio dal senso di sfiducia e di incertezza del particolare momento storico. Il primo resoconto della natalità nel corrente anno, che l’Istat ha da poco reso disponibile per il mese di gennaio, ha segnalato la straordinaria caduta della frequenza di nascite sotto la soglia simbolica delle mille unità giornaliere. Nel complesso, nel bilancio anagrafico mensile, risultano iscritti in Italia 30.767 nati, ossia 5.151 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Recenti studi di un gruppo di scienziati dell’Università di Miami, inoltre, hanno documentato che il virus Sars-CoV2 non ha risparmiato neanche l’apparato genitale, con conseguenze, seppure probabilmente transitorie, che possono minare la qualità di vita di una persona. Sappiamo che il virus può danneggiare i vasi sanguigni e gli organi interni, ma può anche bloccare il flusso di sangue ai genitali, rendendo difficile mantenere una vita sessuale attiva. Secondo i ricercatori, dunque, chiunque sia stato contagiato dal Covid-19 può subire conseguenze sulla propria vita sessuale.
Presso il Policlinico Riuniti di Foggia è attivo il primo Centro in Puglia di Andrologia, per dare voce ai pazienti con questo tipo di problematiche. L’Unità Operativa Semplice Dipartimentale è diretta dal prof. Carlo Bettocchi, Presidente della Società Europea di Andrologia (European Society for Sexual Medicine – ESSM), e afferisce al Dipartimento Nefro-Urologico diretto dal prof. Giuseppe Carrieri.
Il Centro si occupa, in particolar modo, della disfunzione erettile e di altri disturbi della sfera sessuale, delle disfunzioni dell’apparato riproduttore e urogenitale maschile dell’infertilità maschile e di coppia in collegamento con il Centro di Procreazione Medico Assistita – PMA, diretto dalla Prof.ssa Maria Matteo, delle patologie andrologiche su base genetica e dei disturbi di identità di genere (DIG, transessualismo).
Presso il reparto, possono essere eseguiti in regime ambulatoriale visite specialistiche, ecografie del tratto genitale maschile, trattamenti con le onde d’urto della disfunzione erettile, consultazioni sull’infertilità maschile e di coppia e l’inquadramento clinico specialistico per la gestione dei pazienti con disturbi dell’identità di genere, con un’équipe multidisciplinare composta da psichiatri, diretti dal prof. Antonello Bellomo, endocrinologi, diretti dalla prof.ssa Olga Lamacchia, chirurghi plastici, diretti dal prof. Aurelio Portincasa ed ginecologi, diretti dal prof. Luigi Nappi.