Home Approfondimento Intervista alla dott.ssa Annamaria Pastore su ‘L’innovazione tecnologica nella cura dei tumori:...

Intervista alla dott.ssa Annamaria Pastore su ‘L’innovazione tecnologica nella cura dei tumori: il ‘Cyberknife’ cos’è e come funziona’

Fa tappa nel mondo dell’alta tecnologia al servizo delle cure oncologiche il nostro viaggio alla ricerca della Salute. Con la dott.ssa Annamaria Pastore, medico responsabile Radioterapista al Mater Dei Hospital di Bari, abbiamo dialogato di nuove cure radioterapiche e soprattutto del ‘Cyberknife’, l’accelleratore lineare particolarmente efficace per la cura di varie patologie oncologiche e, inoltre, unica opportunità terapeutica per i pazienti con recidiva. Inevitabilmente la domanda introduttiva l’abbiamo dedicata al periodo epidemico che stiamo vivendo da oltre un anno.


Dott.ssa Pastore, non possiamo che iniziare chiedendole se questa pandemia ha influenzato le attività dei reparti di Radioterapia Oncologica?

L’epidemia da Covid-19 sta investendo in modo drammatico e massiccio anche i centri di radioterapia che hanno visto una sensibile riduzione di accessi. Riduzione causata della mancanza di diagnosi dovuta al blocco delle prestazioni ordinarie che ha coinvolto tutta la sanità nazionale. Come AIRO Puglia (Associazione Italiana Radioterapisti Oncologici) ci siamo dati delle linee guida operative per garantire la continuità dei trattamenti oncologici rientranti nelle prestazioni d’urgenza e con il direttore sanitario del Mater Dei Hospital abbiamo definito la riorganizzazione operativa del reparto di radioterapia oncologica con il solo obiettivo di continuare, in massima sicurezza e tranquillità, ad erogare prestazioni ai pazienti oncologici. Un nuovo modo di approcciare la cura radioterapica mediante accessi singoli, temporalmente scanditi e di massima sicurezza attraverso screening individuali.

Nel suo reparto viene utilizzato il ‘Cyberknife’.  Cos’è e per quali tipi di tumore viene utilizzato?

Il Cyberknife rappresenta l’evoluzione tra le tecniche radioterapiche. È stato ideato dal neurochirurgo John Adler, nell’intento iniziale di creare un percorso di cura radioterapica per le neoplasie cerebrali maligne e benigne come meningiomi e neurinomi e metastasi cerebrali. Nel tempo, il Cyberknife, ha esteso le sue frontiere terapeutiche e d’applicazione, divenendo anche efficace nell’approccio di cura radioterapica per patologie oncologiche extra-cerebrali, quali: neoplasie primitive o metastasi del polmone, metastasi ossee, neoplasie primitive o metastasi del fegato, carcinoma della prostata.

Il Cyberknife rappresenta, inoltre, l’unica valida opportunità terapeutica per pazienti affetti da recidiva di neoplasia già sottoposti a precedenti trattamenti radioterapici.

Dunque l’innovazione tecnologica applicata alla radioterapia rende la terapia meno invasiva. Ma come funziona?

Il Cyberknife è un acceleratore lineare, miniaturizzato, montato su braccio robotico in grado di erogare elevate dosi di radiazioni, con estrema precisione e accuratezza. Il nostro centro di radioterapia Cyberknife è l’unico presente in Puglia. Ve ne sono in totale tre al Sud. Gli altri due si trovano a Napoli e a Messina.

L’equipe del centro da me diretto si avvale di un qualificato team di specialisti ed operatori, composto, nello specifico, dalla dott.ssa Maria Cristina Frassanito, fisico medico sanitario, due tecnici Antonio Capozzo e Giovanni Breglia. E, da oltre due anni, sono coadiuvata dalle competenze specifiche del dott. Mario Brandi in qualità di consulente oncologo medico, al fine di dare al paziente sempre maggiori risposte in chiave terapeutica e garantire un approccio sistemico alla sua patologia

La conoscenza di tale approccio terapeutico e il suo sempre maggiore utilizzo nella pratica clinica, contribuisce certamente alla riduzione del cosiddetto “turismo sanitario” verso le regioni del Nord, frenando di conseguenza l’“emigrazione” sanitaria in oncologia e riducendo i costi che le Regioni pagano per la mobilità passiva.

I trattamenti avvengono in regime ambulatoriale?

Esatto. Vengono effettuati in regime ambulatoriale, si tratta di una tecnica assolutamante non invasiva e totalmente indolore, e sono erogati in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.

Quali sono i tempi di cura?

I tempi di cura, ovvero i tempi dell’applicazione radioterapica con Cyberknife, rispetto ai convenzionali trattamenti radioterapici, sono estremamente ridotti; le applicazioni, cioè le frazioni in cui è suddiviso il trattamento, vanno da un minimo di una seduta ad un massimo di cinque. Al termine di ogni applicazione, il paziente rientra al proprio domicilio, senza alcun obbligo di ricovero.

L’elevata accuratezza del Cyberknife riduce notevolmente gli effetti collaterali da radioterapia cercando, peraltro, di preservare la qualità della vita del paziente.

Da dove arrivano i pazienti in cura nel reparto da Lei diretto?

I pazienti del nostro centro di radioterapia Cyberknife, entrato a far parte della Rete Oncologica Pugliese, vengono attentamente valutati da un team multi-disciplinare formato da oncologi, neurochirurghi, urologi, chirurghi toracici ed altri specialisti con cui da tempo collaboro. Dal 2016 ad oggi, grazie alla presenza di questa nuova tecnica radioterapica, è stato raggiunto un considerevole numero di pazienti trattati richiamando anche pazienti da regioni vicine quali Basilicata, Molise, Calabria.

CHI E’ ANNAMARIA PASTORE

Laureata e specializzata a Bari, radioterapista oncologo. E’ responsabile del centro di radioterapia Oncologica Cyberknife presso la clinica Mater Dei di Bari. Per dieci anni medico specializzato presso Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. E’ componente della sezione pugliese di AIRO (Associazione Italiana Radioterapisti Oncologici).