Ieri mattina la definizione del percorso per la somministrazione della terapia con anticorpi monoclonali ai malati Covid-19. Per il Direttore Sanitario, Vito Gregorio Colacicco, “è indispensabile uno stretto raccordo con i medici di medicina generale”.
È stato definito ieri mattina, in una riunione tra la direzione sanitaria, le direzioni mediche e le altre strutture interessate, il percorso da seguire per la somministrazione anche nella Asl Taranto delle terapie con anticorpi monoclonali per i pazienti Covid positivi, recependo la nota AIFA dello scorso 9 marzo, che definiva gli standard per la somministrazione del farmaco, e le indicazioni della Regione Puglia del 22 marzo.
Il primo passo è stato definire la procedura di accesso: considerato che è stato dimostrato che la somministrazione deve avvenire il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi – il timing ottimale è entro le 72 ore – e comunque non oltre i dieci giorni dall’inizio degli stessi, la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale e ai medici delle USCA. I medici potranno segnalare i pazienti eleggibili all’ambulatorio di Immunologia Covid territorialmente competente. Il medico in servizio valuterà la sussistenza dei requisiti di arruolamento e raccoglierà il consenso informato. L’ordine di arruolamento dei pazienti per la somministrazione seguirà il criterio cronologico, come da disposizione regionale. L’accesso all’ambulatorio sarà attuato nel pieno rispetto delle norme di distanziamento con percorsi specificatamente dedicati a pazienti COVID.
“Ci stiamo molto impegnando per garantire l’attivazione del percorso di somministrazione delle terapie con anticorpi monoclonali e per avere uno strumento in più per la lotta alla pandemia – afferma il dottor Vito Gregorio Colacicco, direttore sanitario della Asl Taranto – E, visto che si tratta di una terapia che per funzionare ha bisogno di essere somministrata in tempi molto rapidi, è importantissima la collaborazione dei medici di medicina generale, dei medici delle USCA e, in generale, dei medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da COVID di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati e di indirizzarli rapidamente alla struttura presso la quale effettuare il trattamento.”
“Da parte nostra – continua il direttore sanitario – stiamo definendo le dotazioni degli ambulatori di Immunologia Covid nelle strutture ospedaliere, le modalità e i percorsi operativi per la gestione dei pazienti, in modo tale da poterci attivare quanto prima con le infusioni.”
Per ora saranno implementati gli ambulatori presso l’Hub Moscati e i presidi ospedalieri di Castellaneta e Manduria. Saranno individuati i percorsi e le procedure da seguire per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Ogni infusione richiederà circa un’ora, seguita da un periodo altrettanto lungo di osservazione, in un ambiente adatto e collegato in modo da poter garantire un pronto intervento in caso di reazioni avverse. Un mese dopo il trattamento è previsto un appuntamento telefonico di follow-up per la chiusura della scheda.