Dopo due mesi e mezzo di ricovero, risolto con successo un complesso caso di sindrome di Moschowitz e Covid19
La sindrome di Moschowitz, una malattia rara che rientra nel gruppo delle malattie ematologiche, è di per sé già una patologia complessa. Se a questa si aggiunge anche la malattia da Covid19, il quadro clinico diventa ancora più complesso. È così un 56enne di San Giovanni Rotondo ha dovuto affrontare in un sol colpo entrambe le patologie.
L’uomo, che a seguito di un peggioramento della capacità polmonare è stato intubato, ha ricevuto una terapia immunosoppressiva e diverse sedute di plasma exchange, una procedura di aferesi basata sullo scambio del plasma del paziente con plasma fresco congelato da donatore.
Nonostante le difficoltà, e un lungo ricovero di due mesi e mezzo, quell’uomo oggi ce l’ha fatta. Ci è riuscito grazie alla sua forza di volontà e grazie al lavoro incessante delle unità di Ematologia, Anestesia-Rianimazione I e Centro Trasfusionale.
Soprattutto ce l’ha fatta grazie anche alle donazioni di sangue di centinaia di individui che, forse inconsapevolmente, gli hanno salvato la vita. Per guarire sono state necessarie 27 lunghe sedute di plasma exchange per infondergli circa 390 unità di plasma, emazie e piastrine.
Quando si dice “donare il sangue dona la vita”, non è affatto un’affermazione iperbolica. Il Centro Trasfusionale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza ringrazia tutti i donatori di sangue che non fanno mai mancare il loro supporto.
(Fonte e foto sito Casa Sollievo della Sofferenza)