Pubblicato sulla rivista NUTRIENTS uno studio sulla Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD) nato dalla collaborazione di alcuni laboratori dell’IRCCS “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte (Ba).
La Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD) è la malattia epatica cronica più comune in tutto il mondo, caratterizzata da accumulo di grasso nel fegato in assenza di consumo eccessivo di alcol. Il trattamento standard per questa patologia è la modifica dello stile di vita: attività fisica e dieta.
Ulteriore conferma proviene da uno studio appena pubblicato sulla rivista Nutrients, nato dalla collaborazione tra diversi laboratori dell’IRCCS “S. de Bellis”: il Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica (coautrici a primo nome la dott.ssa Isabella Franco, la dott.ssa Antonella Bianco e la dott.ssa Antonella Mirizzi), il Laboratorio di Biochimica Nutrizionale e il reparto di Gastroenterologia.La pubblicazione è il risultato di uno studio clinico randomizzato, in cui si sono stati messi a confronto due diversi tipi di attività fisica (Attività Fisica Aerobica e Attività Fisica Combinata) associati ad una Dieta Mediterranea a Basso Indice Glicemico (LGIMD), valutando nel tempo la variazione dello score della NAFLD (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease).
Il grado di NAFLD è stato misurato attraverso l’utilizzo del FibroScan, una tecnica di misurazione non invasiva che si avvicina alla biopsia epatica quale gold standard per la diagnosi di NAFLD.Per questo studio sono stati reclutati 144 soggetti con NAFLD severa o moderata randomizzati in 6 bracci di lavoro e osservati per 3 mesi.
I bracci di lavoro:1)Dieta Controllo (CD) basata sulle linee guida CREA-AN2) Dieta mediterranea a basso indice glicemico (LGIMD) con non più del 10% delle calorie giornaliere totali provenienti dai grassi saturi3) Attività fisica di tipo Aerobico (PA1)4) Attività fisica Combinata (attività aerobica e allenamento di resistenza) (PA2)5) LGIMD più PA16) LGIMD più PA2I risultati ottenuti, hanno dimostrato l’efficacia del trattamento e un netto miglioramento delle condizioni di salute nei soggetti reclutati in tutti i bracci di lavoro; tuttavia il braccio 5 è risultato essere più efficace rispetto agli altri.
Quindi è facile concludere come, per prevenire l’insorgenza di patologie metaboliche come la Steatosi Epatica Non Alcolica, sia necessario associare l’attività fisica, in particolare di tipo aerobico, ad una corretta alimentazione, rappresentata dalla Dieta Mediterranea a Basso indice glicemico.